Il dramma delle alluvioni: che almeno servano alla riflessione!

I cittadini vigilino, gli amministratori ripensino alle scelte irresponsabili.

Dopo questo autunno, così drammatico per tanti aspetti, alcune cose sono forse più chiare:

  1. il territorio italiano è, in generale, estremamente fragile;
  2. il clima è cambiato;
  3. questi dati, evidenti da tempo, sono stati colpevolmente trascurati a livello politico;
  4. sulla scia dell’emozione sembra vi sia una maggiore consapevolezza della cittadinanza e dei media, meno disponibili ad occultare le evidenti colpe degli amministratori.

Ora rapportiamo tutto ciò alla nostra situazione locale con particolare riferimento al Comune di Marino.

  1. Premetto che il mio è un discorso da incompetente dichiarato, di solo buonsenso. Forse il nostro territorio non ha la debolezza intrinseca di altri situati per lo più sulle coste. Allo stesso tempo però ha subito sicuramente interventi di urbanizzazione di una violenza assolutamente superiore rispetto ad altri territori.
    Questo territorio per chi come me lo frequenta da circa 25 anni è quasi irriconoscibile. Inoltre esso presenta criticità sue proprie per niente trascurabili; basti pensare alla alta telluricità della zona, alla presenza del radon, all’inquinamento fortissimo dei laghi nonché al depauperamento continuo delle falde acquifere per lo sfruttamento selvaggio delle medesime.
  2. Quanto al clima nessuno può negare che la tendenza al manifestarsi di precipitazioni impetuose si manifesti chiaramente anche qui.
    Si guardi ad esempio la zona Frattocchie / S. Maria delle Mole. La costruzione caotica di abitazioni poste su terreni declinanti con la presochè totale scomparsa di terreni frapposti capaci di assorbire una buona parte delle precipitazioni, unita al passaggio sui medesimi territori di corsi d’acqua interrati, come c’insegnano le attuali drammatiche vicende non ci pone affatto al sicuro dal fenomeno delle alluvioni su una scala ancora tutta da verificare.
    Personalmente posso testimoniare la sorprendente velocità con la quale in taluni momenti si formino degli autentici torrenti lungo le sconnesse ed anguste strade esistenti.
  3. Quanto alla trascuratezza del problema da parte della politica mi pare che, sul piano locale, la situazione sia anche peggiore.
    Si guardi ad esempio, alla totale incoscienza con cui da ultimo si sono disboscate intere colline presso Marino centro con prospettive inquietanti anche agli occhi di un profano.
  4. Veniamo ora al dato “politico” della consapevolezza e della denuncia.
    Nel nostro Comune forse a differenza di altre realtà, il fenomeno del consumo parossistico del territorio si è concentrato in un relativamente breve lasso di tempo e quindi le responsabilità sono più facilmente individuabili. Di conseguenza non possiamo che denunciare, preventivamente e con forza, le immense responsabilità che si stanno assumendo gli attuali amministratori. Come pure denunceremo da subito, alla pubblica opinione, tutti gli organi politici e giuridici che dovessero astenersi dall’assumere il ruolo istituzionale di vigilanza sui medesimi.
    Nessuno s’illuda che, come non auspichiamo, nel momento di un’eventuale conta dei danni non si facciano i nomi e cognomi di chi ora porta avanti pervicacemente interessi particolari a scapito della comunità. Allo stesso tempo per coerenza, essendo il nostro Movimento per il Cambiamento un’associazione di liberi cittadini che cerca di agire per il bene comune e punto interessata all’acquisizione di posti di potere che siano fini a sé stessi, mi sento di poter dire che saremmo i primi a rallegrarci ed a congratularci a fronte di un’eventuale rinsavimento da questo punto di vista.

Per concludere invito tutti i nostri concittadini a prendere atto con emozione ed intelligenza dei recenti avvenimenti di Genova, della Liguria e della Lunigiana, non cullandosi sulla falsa illusione che certi problemi siano monopolio di poche e circoscritte zone.
Cominciamo a guardare ai problemi ambientali ed alle calamità naturali in genere, prendendo definitivamente coscienza di quanto l’azione dell’uomo possa incidervi nel bene e nel male. Agiamo in prima persona per fermare chi porta avanti i propri interessi a scapito del’interesse della collettività.

Agiamo subito per non dover recriminare in futuro!

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*