I cittadini piangono il lago ma gli amministratori dove sono?

il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi
— il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi

Partecipazione commossa al simbolico funerale del Lago Albano

il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio ColacchiDomenica 12 dicembre mattina sono state celebrate le esequie del lago Albano, un caro se non ancora estinto, sicuramente agonizzante. La cerimonia funebre, compiuta in quello che un tempo era il porticciolo ormai distante decine di metri dalla riva, è stata organizzata su Facebook dal gruppo “Salviamo il lago Albano!!” come estremo tentativo di sensibilizzazione.
Un funerale con tanto di feretro (una tinozza vuota) e processione al seguito che ha richiamato la curiosità e la partecipazione di chi era capitato in zona per godere di una mattina insolitamente mite. Decine di persone sono intervenute portando con loro dell’acqua, rigorosamente non potabile, per riempire simbolicamente il lago e tentare il miracolo di riportarlo all’antico splendore.

Il livello si è infatti abbassato in modo preoccupante e non solo dell’acqua, anche quello dell’attenzione di tutte le amministrazioni e degli enti che avrebbero dovuto concorrere alla salvaguardia di questo determinante specchio d’acqua del nostro territorio.
Chi più chi meno hanno “passato la mano” sulla questione lago Albano. Due esempi indicativi: la Regione ha di recente bloccato i finanziamenti per la messa in sicurezza dei costoni a rischio frana, il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi, era seduto in piazzetta a leggere il giornale mentre i cittadini “piangevano” giù al porticciolo; pausa domenicale sicuramente meritata ma a rischio autogol.

il feretro in riva al lagoNelle ironiche orazioni funebri hanno poi trovato spazio riflessioni sul perchè di questa situazione: “muore il lago perchè muore la coscienza civica.. perchè meglio tre palazzi oggi che un lago domani, perchè non siamo capaci di difendere la nostra terra.. perchè i prelievi diretti, gli scarichi abusivi, le frane, la sporcizia..“. Una mattina cominciata con un sole splendente ha poi visto il cielo, quasi complice, velarsi in modo lugubre, “il lago muore perchè stiamo morendo noi“. L’emozione di Luca Nardi, oratore ed organizzatore da anni impegnato in prima linea nella difesa di questo specchio di territorio, non ha permesso che arrivasse ai partecipanti l’auspicio più importante: “il ritorno alla vita del Nostro Amico Lago e così di tutto il territorio dei Castelli Romani! Insieme, senza bandiere, senza deleghe, senza rappresentanze.. tante voci diverse ma un unico grande coro!

La galleria fotografica dell’evento:

{gallery}articoli/gallerie/funerali-lago{/gallery}

Argomenti correlati:

Il Lago è morto! Evviva il Lago!
leggi l’articolo
Ma nella Marino del futuro da 60.000 abitanti l’acqua sarà sufficiente per tutti?
leggi l’articolo

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*