Amare considerazioni nazionali e marinesi

Il panorama politico nazionale, dopo l’uscita di scena del precendente governo, fatica a trovare una sua reale identità, solite schermaglie, soliti modi di fare di basso profilo che come sempre fanno si che si perdano di vista i veri problemi della collettività. Personalmente sono stato attirato da un paio di questioni: una di carattere nazionale, l’altra locale riguarda il comune di Marino.

Un vero ordine cronologico in verità non esiste quindi parto dai Referendum riguardanti l’abrogazione parziale dell’attuale legge elettorale. Tali quesiti sono stati dichiarati inammissibili dalla Corte Costituzionale e fin qui tutto rientra nella prassi.
Ho purtroppo avuto modo di ascoltare il parere di un noto costituzionalista, il quale candidamente ha ammesso che i quesiti referendari erano stati posti male e da subito lo ha fatto presente agli organizzatori, e loro per tutta risposta gli han detto che “sì lo sapevano, ma…ma…la macchina ormai era partita e non potevano fermarla!” Fortunatamente in Italia esiste la liberta’ di espressione, ma IL RAGGIRO LEGALE non e’contemplato dal Codice Civile.

Perchè dico questo?

Perchè è veramente scandaloso e mi fa tantissima rabbia che nonostante siano state raccolte un milione e 200.000 firme, un risultato ottimo e insperato dato il poco tempo a disposizione per la raccolta e, nonostante l’adesione sia stata a 360°, con una partecipazione trasversale che ha superato le divisioni degli schieramenti politici, malgrado i promotori sapessero di partire con un vizio di forma non indifferente, hanno portato avanti la loro campagna elettorale e di visibilità, perchè di questo che si è trattato, senza minimamente preoccuparsi dello spreco di soldi pubblici che l’ambaradan avrebbe causato e approfittando della vetrina che il passaggio gratuito presso gli organi d’informazione offriva loro.
Ma la cosa gravissima a mio avviso è stata soprattutto la totale mancanza di rispetto nei confronti dell’uomo della strada che non essendo stato informato ha partecipato ignaro e speranzoso a quello che ormai è l’ultimo strumento che gli sia rimasto per poter esprimere il proprio pensiero in modo democratico e cioè il Referendum. Ma, per l’ennesima volta il Referendum gli è stato scippato.

Per quanto riguarda Marino e più specificatamente l’area denominata Via dell Divino Amore-Mugilla, perdura una situazione drammatica quasi grottesca.
Da mesi il movimento di cittadini chiamato Argine Divino Amore (ADA) cerca di contrastare la Giunta Comunale non solo a parole ma con i fatti.
Un video realizzato da tre ragazzi e pubblicato sulla rete (per esempio su www.noicambiamo.it) dice tutto e di più sulla zona verde che si vuole distruggere.
Tutti sappiamo bene che purtroppo riporta la triste e vergognosa realtà del “cemento” in Italia che non sto qui a riraccontare.Voglio solo sottolineare ed informare chi ancora non lo sapesse che ADA con i suoi cittadini ha presentato un ricorso al T.A.R.completamente autofinanziato da liberi cittadini nel tentativo di bloccare il fenomeno devastante dell’edilizia selvaggia che il Comune di Marino sta perpetrando da tempo.Ciò che intendo far presente è il gravissimo e rumorosissimo silenzio di altre forze politiche tradizionali (i partiti per capirci), quelle così dette di opposizione, molto più rappresentative dei semplici cittadini di ADA che si erano impegnate a parole a contrapporsi all’operazione cemento al Divino Amore ma di cui al momento non si sente notizia di azioni concrete: almeno si potrebbero costituire “ad Adjuvandum” nel ricorso fatto dai cittadini.
Vedremo.
Finisco osservando che quello del “cemento” ad ogni costo è un problema che tocca tutti noi.

Svegliamoci e diamoci da fare perchè solo con le parole non si capisce bene da che parte si sta, lo si deve dimostrare con i fatti sennò è chiaro a tutti che si sta facendo il doppio gioco, cioè i soliti voti chiesti per cambiare per poi lasciare tutto così com’è!

L. P.
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