Ass. Trinca: la rigenerazione urbana porterà servizi e riqualificazione nelle aree più critiche del territorio

— Andrea Trinca alla Sapienza per i nuovi progetti su Marino

Si dibatte molto sul provvedimento comunale approvato circa un mese fa che ha introdotto la ‘rigenerazione urbana‘ a Marino. Paradossalmente le critiche dicono cose opposte. L’opposizione, specie quella di destra con Stefano Cecchi, ha commentato che ora non si potrà più costruire da nessuna parte, mettendo in crisi l’economia del territorio (lo dice Stefano Cecchi, uno dei principali attori che dal 2006 al 2015 hanno direttamente o indirettamente supportato nel CentroDestra di Palozzi e Silvagni circa 50 minivarianti e PUA che hanno massacrato di cemento il territorio … portando ad un incremento notevole della popolazione e al collasso delle strutture scolastiche e dei servizi), altri, non tra le forze politiche, si lamentano esattamente del contrario, cioè di incentivare in questo modo di nuovo il cemento, visto che chi presenta progetti di ambito e offre servizi potrà vedersi aumentare del 30% le cubature concesse.

Va ricordato che la recente legge sulla ‘rigenerazione urbana’ è di derivazione Regionale e che è uno strumento complesso che ogni comune sta capendo come recepire per riqualificare le aree compromesse dall’abusivismo e dalla speculazione: Marino l’ha fatto a modo suo con l’attuale amministrazione, immaginando ambiti grandi da riqualificare con questa opportunità che viene data ai progettisti di migliorare i quartieri e avere anche un incentivo sulla cubatura.

Ecco cosa ci ha dichiarato, anche con l’ausilio di un video, l’Assessore Andrea Trinca su questo tema: “Sono consapevole che lo strumento urbanistico di iniziativa regionale non è di semplice comprensione ed in effetti è un meccanismo piuttosto articolato, d’altra parte, su diversi fronti, mi sento accusato da alcuni di aver “tradito” i principi del consumo di suolo zero, mentre dai costruttori e dall’opposizione, al contrario, mi vengono pesantissime accuse di non consentire l’edificazione di alcunché. Chi ha ragione?

La verità è esattamente nel mezzo: si potrà realizzare maggiore cubatura è vero ma solo in aree già urbanizzate – definite dalla carta regionale dell’uso del suolo, poiché ribadisco la Legge è Regionale – e soprattutto solo a fronte dell’adeguamento dei servizi urbanistici. Si badi bene che il degrado di quelle aree è frutto di almeno 10 anni di scempio e portare le opere pubbliche necessarie richiederebbe una spesa pubblica ingentissima, approssimativamente stimabile in 100 mln di euro, somma ovviamente non nelle disponibilità dell’Amministrazione Comunale.
Per questa ragione la Regione Lazio ha concepito questo strumento di premialità di cubatura che rappresenta la leva economica necessaria alla realizzazione delle opere di riqualificazione e migliori servizi“.

In un’altra nota pubblica stavolta a firma M5S Marino si precisa che “questo provvedimento sulla rigenerazione urbana ha l’ambizioso obiettivo di portare servizi urbanistici  nelle aree urbane dei nuclei abusivi ove fino a 20 anni fa vi era solo campagna ed ora dopo il fallimentare piano urbanistico del 2011, grazie all’avvallo delle precedenti amministrazioni per decenni, si è assistito alla costruzione di centinaia di abitazioni e capannoni che soffrono pesantemente l’assenza di standard urbanistici.

Grazie alla rigenerazione urbana i cittadini potranno godere di uno sviluppo a tutto tondo dell’ambiente limitrofo alle proprie abitazioni mentre i costruttori, attraverso una serie di incentivi e agevolazioni, potranno edificare solo se attueranno progetti di riqualificazione dello spazio pubblico.

Alle opposizioni che si riempiono la bocca di bugie atte a confondere l’opinione dei cittadini abbiamo risposto con chiarezza. Invitiamo tutti a comprendere le possibilità che questa variante ha introdotto, in termini di innalzamento della qualità della vita“.

La variante, per chi la volesse scaricare, è disponibile qui.

 

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