No all’inceneritore: i Castelli Romani uniti per la tutela ambientale l’incontro lunedì14 luglio alle ore 18,00 in Piazza Sciotti a Santa Maria delle Mole

Importante iniziativa assunta dal Comune di Marino e dai Comuni impattati dall’Inceneritore di Gualtieri che, assieme all’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore, propongono un incontro pubblico lunedì 14 luglio alle ore 18 in Piazza Sciotti a Marino.
Una iniziativa, tra le molte in questa fase in atto, che vuole informare i cittadini sul rischio che incombe sui Castelli Romani per l’operazione impositrice di una vecchia tecnologia indirizzata prima dal governo Draghi e poi finalizzata dal Commissario Gualtieri con la scusa del Giubileo ma che con il Giubileo e soprattutto con la ‘Laudato sii’ di Papa Francesco I, non ha nulla a che vedere.
Ecco il comunicato di questo importante evento.
I Castelli Romani uniti per la tutela ambientale
Il Comune di Marino, insieme ai Comuni dei Castelli Romani e in collaborazione con l’Unione dei Comitati contro l’Inceneritore, promuove un’importante Assemblea Pubblica contro la realizzazione del termovalorizzatore di Santa Palomba.
L’incontro si terrà lunedì 14 luglio 2025, alle ore 18.00, in Piazza Sciotti a Santa Maria delle Mole (Marino) e sarà occasione per presentare l’istanza di istituzione di “area ad elevato rischio di crisi ambientale”, ai sensi dell’art. 2, comma 1 della Legge Regionale Lazio 13/2019 presentato dal Comune di Pomezia in aggiunta a quella del Comune di Albano Laziale relativa al comma 2 della stessa Legge già licenziata dal Consiglio comunale.
All’assemblea interverranno amministratori locali dei Castelli Romani e rappresentanti delle associazioni da sempre in prima linea nella battaglia contro il termovalorizzatore, a difesa della salute pubblica, del territorio e della qualità della vita dei cittadini.
“La nostra contrarietà al termovalorizzatore di Santa Palomba è ferma, motivata e condivisa – sottolinea il Sindaco Stefano Cecchi – I Comuni dei Castelli Romani, non resteranno in silenzio davanti a un’opera che rischia di compromettere in modo irreversibile l’equilibrio ambientale e la salute dei cittadini. Siamo determinati a tutelare il nostro territorio con tutti gli strumenti a disposizione, come si evince dalle delibere di Consiglio comunale approvate dai Comuni di Pomezia e Albano Laziale. È fondamentale restare uniti su questa scelta di civiltà e responsabilità e noi non faremo alcun passo indietro: I Castelli Romani sono e restano un polmone verde prezioso da tutelare”.

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1 Comment

  1. Certo, costruire altri palazzi, tipo 650.000 metri cubi di cemento per una decina di migliaia di nuovi “clienti” proprio a due passi da un inceneritore, rischia di far abbassare i prezzi di vendita.
    Tra l’altro, i partiti negazionisti climatici chiamano “termovalorizzatori” gli inceneritori, e attaccano i movimenti territoriali contro le nocività dando loro del nimby.
    Ancora mi ricordo Brunetta davanti alla discarica della Falcognana che arringava la folla contro la stessa ma era apertamente favorevole all’inceneritore a S.Palomba.
    Tutto fa brodo, se fanno qualche iniziativa formale va bene, ma se la gente non capisce il rischio che corriamo tutti e non si mobilita, rischiamo solo di far fare bella figura a chi non ne ha bisogno.
    E’ un mio parere personale, ma ai “nostri” amministratori andrà chiesto conto del nuovo PUCG e non vorrei che l’assemblea di lunedì la sfruttino per deviare l’attenzione.
    Che qualcuno (glie)lo ricordi.
    Intanto, ogni martedì dalle 18.30 c’è da andare al presidio alla rotonda di Cancelliera, davanti al sito dove ACEA vuole far sorgere l’ecomostro. Ieri c’erano quasi un centinaio di persone, va bene, ma più siamo e meglio stiamo!

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