Le indagini per truffa della procura sul terreno dell’inceneritore voluto da Gualtieri: in atto una manovra diversiva per deviare le responsabilità?

— Immagine satirica generata con IA

Dopo l’articolo apparso sulla Repubblica nelle scorse ore in cui si esprimono delle ipotesi piuttosto fantasiose per cui ACEA sarebbe stata addirittura truffata sul costo di 7 milioni e mezzo di euro pagato per il terreno su cui Gualtieri vuol far sorgere l’inceneritore di S. Palomba, arriva secca e molto puntuale la risposta dalla Rete Tutela Roma Sud, il raggruppamento di oltre 20 associazioni del territorio della provincia a sud di Roma che sta difendendo su tutti i fronti possibili il territorio da questa realizzazione.

Contestiamo fortemente la ricostruzione giornalistica che assolve AMA, considerandola vittima di una truffa” precisano sul web gli aderenti a Rete Tutela Roma Sud.
Continuiamo ad avere fiducia nella giustizia, pertanto, non crediamo a fughe di notizie interne alla procura di Roma.
Sono gli stessi criteri della manifestazione di interesse indetta a giugno 2021 dal Comune di Roma a prevedere l’esclusione di qualsiasi terreno a S. Palomba. Criteri recepiti il mese successivo nella mappa delle aree idonee approvata dalla città metropolitana con determina dirigenziale n. 2449 del 14/07/2021, nella quale il terreno acquistato dall’AMA era appunto NON idoneo.
Invece non solo il terreno non è stato escluso, ma per poterlo acquistare è stata modificata la suddetta mappa con determina dirigenziale n. 3355 del 18/11/2022, a seguito della scelta del sindaco metropolitano Roberto Gualtieri di localizzare il termovalorizzatore nel punto più lontano dal centro di Roma.
Questo non è l’unico fatto che rende inverosimile un’ipotesi investigativa che considera gli amministratori dell’AMA come dei poveri sprovveduti, che non si rendono conto di una truffa tanto evidente, che avrebbe necessitato della complicità dei consulenti che hanno valutato il terreno, degli intermediari immobiliari, del notaio, fino agli uffici acquisti e legale dell’azienda.
La cancellazione dell’area di salvaguardia del campo pozzi Laurentino dalla mappa delle aree idonee per consentire la realizzazione del termovalorizzatore condanna il territorio a mantenere la falda inquinata, una scelta intollerabile, compiuta da Acea ATO 2 in palese conflitto di interessi.
La stampa dovrebbe approfondire filoni di indagini come questo, verificare le notizie e non accreditare ricostruzioni fantasiose”.
Ecco le mappe citate da Rete Tutela Roma Sud: una ricostruzione, quella paventata da Repubblica, niente affatto credibile e che appare essere un tentativo di deviare le indagini in direzione diversa dalla scandalosa acquisizione avvenuta nel 2022. I fatti che si conoscono sono legati al dato economico connesso con l’aumento del valore dei terreni. Quegli appezzamenti all’estrema periferia sud della capitale erano stati acquistati vent’anni prima a meno di mezzo milione. Nel 2022 Ama le ha pagate quindici volte tanto. Un incremento giudicato anomalo dagli inquirenti.

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