Primi dettagli sul ricorso al TAR che potrebbe annullare il Piano Urbanistico di Cecchi per incompatibilità: Narcisi è il primo firmatario

— Sante Gabriele Narcisi
E’, dunque, Gabriele Narcisi il primo firmatario del ricorso al TAR contro il Piano Urbanistico del Cemento di Cecchi che nei giorni scorsi abbiamo anticipato con un articolo su Noi Cambiamo.
E proprio da Gabriele Narcisi, che nel passato ha ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Marino per il M5S, arriva la prima dichiarazione che ci fornisce maggiori informazioni sull’aspetto legato alla possibile incompatibilità nel voto proprio del Sindaco Cecchi. Va ricordato, infatti, che chi ha interessi diretti o indiretti attraverso i suoi familiari, per legge dovrebbe non partecipare al voto su decisioni di vantaggio, pena l’annullamento dell’atto votato.
Ecco la dichiarazione di Narcisi rilasciata al nostro giornale.
Il ricorso al TAR contro la delibera di adozione del Piano Urbanistico Comunale Generale  è stato un atto assolutamente dovuto, per chi vuole esercitare il proprio ruolo di opposizione senza fare sconti. Un ruolo che prevede, in primis, il controllo sull’operato dell’amministrazione” precisa Narcisi. “Non si poteva di certo far passare un atto che, a nostro giudizio, non ha rispettato una delle norme cardine della legislazione sugli Enti locali e cioè quell’articolo 78 del TUEL che si preoccupa di garantire l’imparzialità degli Amministratori ed impone di non prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere che possono riguardare gli interessi propri o di parenti sino al quarto grado. Un conflitto di interesse che – sempre a nostro giudizio, ma vediamo cosa ne penserà il TAR – riguarda addirittura il primo cittadino. Sono il primo firmatario del ricorso ma con me c’è tutto il Movimento 5 Stelle, impegnato a fermare un PUCG che è profondamente sbagliato anche nel merito, prevedendo una nuova colata di cemento su un territorio che invece ha bisogno di altro. Un territorio nel quale, invece, in questi 4 anni, si sono viste soprattutto costosissime feste e passerelle, spese rilevanti per consulenze discutibili e contributi distribuiti qua senza una logica chiara”.

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