2 novembre 1975 -2 novembre 2015. Quaranta anni fa Pier Paolo Pasolini veniva trucidato, probabilmente da un gruppo numeroso di balordi, dopo una nottata con il giovane 17enne Pino Pelosi sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia. Con modalità che ancora oggi risultano per molti versi oscure, terminava la sua esistenza uno dei grandi intellettuali italiani dello scorso secolo. Paradossalmente, la voce e le riflessioni di Pasolini sono molto più comprensibili ora che nell’Italia del dopo guerra che ha caratterizzato la sua esistenza fino alla sua morte nel 1975.
Come ha dichiarato recentemente lo scrittore Renè de Ceccatty, Pasolini resta un personaggio attualissimo nel panorama intellettuale:“Pasolini ora viene letto e capito come un uomo politico non più isolato … E poi c’è, per esempio, la sua sessualità che ora i giovani capiscono, non solo perché s’è verificata un’evoluzione dei costumi, ma perché il mondo e il poeta omosessuale o il poeta che è insieme cattolico e marxista viene capito molto meglio ora”.
La visione di Pasolini, poi, sulla società risulta per alcuni tratti profetica: egli, parlando del mondo degli anni ‘60, sosteneva che fosse meno grave la dittatura fascista rispetto alla dittatura del capitalismo. Più esattamente, come riporta sempre de Ceccatty , Pasolini riteneva che “sotto il fascismo gli uomini indossavano la divisa, cantavano inni fascisti, ma, una volta tornati alle loro case, riprendevano ad essere se stessi, mentre con un capitalismo tanto invadente non c’è più neanche questa possibilità”.
Una personalità complessa e certamente più moderna del tempo in cui ha vissuto, leggendone i segni e indicandone le profonde contraddizioni. Personalità a cui l’autore marinese Ivano Ciccarelli ha voluto dedicare un suo breve Saggio “Pier Paolo Pasolini oggi ieri: fa lo stesso!” che la nostra testata ha il piacere di pubblicare sul web in formato di ebook. Non resta che augurarvi una buona lettura.