Consiglio Comunale del 3 agosto: diffida ai Consiglieri

Non cementificate l’area protetta per il Parco dell’Appia Antica!

Il TAR Lazio dal 2000, ha sospeso ogni edificabilità presente e futura dell’ Area Divino Amore – Mugilla perché di valore archeologico-agricolo-naturalistico

Riceviamo da Giuseppe Cardente, Associazione Sempre Boville e pubblichiamo

Avuta notizia che il C.C. di Marino del 3.8.11 ha all’ OdG diverse deliberazioni “coordinate” per una “ mostruosa colata di cemento “ per almeno 10.000 ABITANTI (diverranno 20.000 ?) nell’intera Area Divino Amore-Mugilla (Negroni-Tudini e ?), si è dovuto procedere ad una formale “DIFFIDA” a ciascun Consigliere Comunale ed all’intero Consiglio Comunale di Marino per INFORMARLI/ RICORDARGLI che a seguito della Sentenza N° 49 /2000 il TAR Lazio/Sez.1^ “tutte le previsioni urbanistiche ricadenti nell’ambito previsto in ampliamento (n.b. del Parco Appia Antica) risultano ‘sospese’ in quanto in contrasto con le misure di salvaguardia previste dall’ art. 8 della LR 29/97 (Norme relative alle aree naturali protette regionali) perché l’area stessa è considerata area naturale protetta”(come prescritto dal Comitato Tecnico Regionale nell’iter formativo della Variante Generale al PRG di Marino ed espressamente riportato nella Delibera di Giunta Regione Lazio n° 994 del 21.10.2004 che l’ ha approvata definitivamente): con riserva, se comunque approveranno dette deliberazioni “scelta mostruosa”, di doverne informare le competenti autorità giudiziarie (Penali, Amministrative e Contabili).

 

Si è dovuto così procedere, a difesa dei diritti collettivi acquisiti dall’intera Comunità di Boville – come riconosciuta nella richiamata Sentenza TAR Lazio 49/ 2000 – per quanto ricorso da un ‘insieme di associazioni ambientaliste e territoriali (fra le quali l’ Ass.ne “Sempre Boville” ), Comitati di Quartiere nonché Forze Sociali, Politiche e Cittadini che., anche così, continuano a farsi rispettare!

Oggi occorre evitare che, oltre allo scempio del prezioso patrimonio archeologico- ambientale-naturalistico, si producano debiti infiniti alle casse comunali : rischio “certo” (come è già capitato per il Parcheggio di Piazzale degli Eroi) quando, alle illusioni dei grandi affari (in questa fase di promesse-sogni), seguiranno i fallimenti, come avviene da 20 anni in quell’area che conserva (come si è visto – negli scavi 2007/08 – dalla strada con basolato intatto che costeggia Via Divino Amore ad un metro di profondità) un immenso patrimonio archeologico ambientale.
Pertanto, occorre salvaguardarne e privilegiarne queste caratteristiche e valori affinché divenga, quale anello di congiunzione dei Parchi Regionali dell’ Appia Antica e dei Castelli Romani, volano strategico per lo sviluppo agrituristico ed ecocompatibile dell’intera nostra Comunità e di quelle vicine (quale offerta alternativa ed integrativa per il turismo, ora “solo” romanocentrico).

P.S. Questa battaglia è esclusivamente finalizzata alla vivibilità, presente e futura, nel nostro ambiente, a prescindere da chi governava (il centrosinistra) quando la iniziammo (con Ricorso e Sentenza TAR Lazio 1999-2000) o governa oggi a Marino (il centrodestra).
È sempre stata una battaglia di merito, trasversale ad ogni pensiero ed orientamento politico: rimandiamo ai richiami alla tutela dell’ambiente e della natura (del Presidente della Repubblica Napolitano e dei Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI) nonché alle condivisioni di Eugenio Pisani (quando era capogruppo del Centrodestra: Candidato Sindaco nel 1996) ed alla recente “vena” ambientalista comparsa a “Casa Pounde” che è andata a pulire l’ Appia Antica a Frattocchie; ricordiamo, altresì, come nel 2001 il Sottosegretario On. Vincenzo Vita ed il Capogruppo in Consiglio regionale Michele Meta (entrambi Ds ed ora PD) sottoscrissero una Petizione Popolare (2.000 Firme) a sostegno del nostro ricorso e proposta di ampliamento del Parco dell’ Appia Antica .
Ricordiamo infine, oltre che quale indelebile pagina della storia contemporanea, come vero baluardo alla speculazione edilizia-latifondista sul nostro territorio sia stato il Comune Autonomo di Boville : dopo lo sfruttamento cementificatore degli anni recenti e quest’ ultimo attacco “vorace” , si ripropone come unica ancora di salvataggio permanente, anche per l’ambiente e la vivibilità della nostra Comunità Bovillense !

p. i Ricorrenti al TAR Lazio 1° Firmatario,
Giuseppe Cardente

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