Parco castelli Romani: continua il dibattito sulla lettera aperta

Aversa: «Hanno ragione gli ambientalisti castellani, ha ragione Caracci»

Dopo la risposta del Commissario Straordinario all’Ente Parco, pubblichiamo una nota del segretario del Pdci di Marino

Come, molti non sanno o non ricorderanno, qualche anno fa sono stato chiamato a ricoprire l’incarico di assessore al Parco (educazione ambientale-cultura). Già da prima – con la raccolta di firme per la legge popolare – e ancora oggi seguo, le vicende, disgraziate o fortunate, del Parco dei Castelli. Ho avuto un sussulto nel leggere le dichiarazioni di alcuni prestigiosi e stimati ambientalisti sul Parco e sulla inattività dell’attuale commissario, Sandro Caracci.

La lettera aperta firmata dagli ambientalisti, alcuni dei quali miei compagni di lotta e di governo, ed altri che stimo da sempre, mi fa esprimere, non vedendo e non supponendo secondi fini, una incredulità dovuta solo ad un fatto. E’ vero, che, se gli ambientalisti (sia i firmatari che altri a cui non è stato chiesto di aderire) vogliono affrontare quelle questioni sollevate – tutte serie e necessarie di risposta –, possono rivolgersi oggi solo ad una “controparte” credibile. Ed essi, ed in questo li sostengo e condivido, hanno individuato in Sandro Caracci, non la “testa di legno di comodo” figlia di qualche lottizzazione politica; e neppure la apparentemente avulsa “terzietà” del tecnico; ma proprio un responsabile politico, della politica ambientale nell’ente preminente, per questo, dei Castelli romani. Per questo, condivido quanto, nella sua modestia non falsa, ma con spirito di servizio, Caracci stesso pronunciò al suo insediamento, poche settimane fa: “Il Parco presenta tutte le problematiche tipiche di un Parco suburbano. Un’area fortemente antropizzata ha inevitabilmente delle forti criticità ma, negli anni, ho potuto registrare un crescente interesse per le tematiche ambientali e una sensibilità sempre più estesa fra la cittadinanza, che si aspetta dal Parco azioni precise. Tutela, conservazione, ma non solo. Il Parco sarà un laboratorio permanente, perché va tenuto conto delle persone che nel Parco vivono e lavorano, dunque la difesa dell’ambiente deve andare di pari passo con le esigenze dei cittadini. Saluto i Sindaci della Comunità del Parco – conclude il Commissario – con i quali sono certo si avvierà un percorso di collaborazione, affinché, a quasi trent’anni dalla sua istituzione, si possa affermare definitivamente il ruolo dell’Ente Parco“. Ecco, di fronte a tante sfide che la nostra società in generale e quella laziale e castellana in particolare è chiamata ad affrontare in questa fase storica, credo sia utile individuare l’analisi della realtà, gli indirizzi per probabili cambiamenti, facendo leva sulla lotta quando necessaria, sulla individuazione di giuste controparti con le quali confrontarsi e unendo gli sforzi finalizzati alla soluzione delle criticità: quindi anche l’unità di rappresentanze, rivendicazioni e gestioni. Se stiamo parlando di questo, da Marino e dai comunisti ci sarà partecipazione attiva.