Costruzioni illegali nel Circo di Bovillae: condannati i proprietari, ordinata la demolizione delle costruzioni. Assolti i funzionari comunali

— Mauro Abate, al centro, con un gruppo di rappresentanti di Comitati e il Cons. Comunale Paola Fantozzi (a destra)

A quattro anni dall’avvio del processo in seguito alle denunce di illegalità nell’area con vincolo di inedificabilità assoluta nell’antico Circo romano di Bovillae a Frattocchie, si è chiuso ieri al Tribunale di Velletri il primo grado di giudizio con la condanna a 7 mesi con la condizionale dei proprietari del fondo, e con l’ordine di demolizione di tutte le costruzioni illegali realizzate. Il dirigente Stefano Petrini dell’Ufficio Urbanistica della passata amministrazione di Marino (sindaco Silvagni) e gli impiegati comunali che avevano rilasciato le licenze sono stati assolti. Assolto anche il progettista dei proprietari. L’orientamento della Corte è stato di considerare i proprietari dolosamente colpevoli della documentazione falsa che era stata alla base della richiesta e del rilascio delle licenze, e non gli altri imputati che hanno chiesto o rilasciato le licenze.

I proprietari sono stati anche condannati a risarcire 4.000 € alla parte civile che rappresentava gli interessi dei cittadini di Marino con il dott. Mauro Abate, e 4.000 € a Legambiente. I proprietari dovranno anche risarcire le parti civili per i danni, i cui importi saranno valutati in un separato processo civile.

Sotto il profilo storico, monumentale e paesistico l’aspetto saliente che si cerca di ottenere è la demolizione dei manufatti illegali, costruiti sopra i mosaici e le costruzioni dei sacerdoti che celebravano il culto della famiglia dell’imperatore Augusto, che si faceva discendere da Enea, la cosiddetta “Gens Julia”. I mosaici e le costruzioni erano stati un dono votivo dell’imperatore Tiberio, e sono quindi di grande importanza per la storia dell’umanità, e quali risorsa di Marino da tramandare ai nostri discendenti. Si trovano a una profondità di 80 cm sotto il livello del terreno, e con l’attenta demolizione delle costruzioni potranno ritornare ad essere fruibili.

Purtroppo assisteremo probabilmente al ricorso in appello e in cassazione da parte dei proprietari. Solo quando la sentenza sarà passata in giudicato si potrà scrivere la parola fine a questa vicenda di evidenti abusi e furberie, si spera come detto con la demolizione delle strutture che costituiscono uno scempio per il patrimonio paesaggistico e archeologico di Marino.

Quest’ultimo è continuamente minacciato e aggredito da colate di cemento, specialmente nelle aree vincolate perché di maggior pregio, da parte di politici e cittadini senza scrupoli che non rispettano i beni che appartengono alla collettività di Marino, nazionale e internazionale. Occorre sempre vigilare e intervenire, ed è necessaria la stretta collaborazione delle autorità comunali e giudiziaria affinché questi fenomeni cessino.

 

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3 Comments

  1. Ringrazio di cuore e con tasso alto di condivisione culturale e di giustizia sociale quanto fatto dal dott. Mauro Abate e Legambiente.

  2. Concordo signor Domenico, ci vorrebbe un monumento per un Cittadino come Mauro Abate, capace di affrontare e sconfiggere, da solo, I delinquenti distruttori del sito archeologico più celebre di Marino.

  3. Caro Mauro
    Felicitazioni vivissime per il conseguito attuale esito che speriamo possa essere confermato con maggiore coerenza… in un prossimo futuro e grazie di vero cuore per l’immane persistente impegno e la lodevole competenza elargiti, disinteressatamente, con l’esclusivo nobile intento di salvaguardare un così prezioso ed inestimabile bene pubblico.

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