Argine Divino Amore, l’allargamento del Parco, la reazione dei palazzinari e dei politici, le promesse mantenute del M5S

— Festa di ADA per allargamento del Parco Appia Antica

Durante i festeggiamenti per i trenta anni del Parco dell’Appia Antica svoltisi a S. Maria delle Mole l’11 novembre scorso, tra i vari gruppi e associazioni presenti nell’Area ben organizzata da Legambiente Appia Sud il Riccio spiccava anche il punto informativo proposto dal Comitato ADA (Argine via Divino Amore) per le informazioni sull’allargamento del Parco dell’Appia Antica deciso in Regione Lazio dopo un accordo fortemente voluto dal M5S del Comune di Marino e da quello Regionale e abbracciato, solo dopo l’arresto di Parnasi, Palozzi, Civita, e Lanzalone a giugno scorso, anche dalla maggioranza di centrosinistra di Zingaretti.

Argine via Divino Amore

Tornando ad ADA, questo comitato rappresenta una particolare realtà in ambito locale sorta nel 2011 appena si è ebbe il sentore della operazione cemetificatoria che Palozzi, Silvagni, Cecchi e tutto il CentroDestra di allora aveva architettato. Al punto informativo l’11 novembre scorso erano presenti le tre principali organizzazioni che da sempre hanno supportato il percorso di contrasto al cemento al Divino Amore di Marino: Legambiente Appia Sud il riccio, Italia Nostra castelli Romani e l’Associazione per il Cambiamento.

Molti cittadini hanno curiosato presso lo Stand raccogliendo informazioni e folta è stata anche la presenza di politici locali di vari schieramenti contrari a questa operazione cementificatoria che, di fatto, in consiglio Comunale a Marino è stata nelle ultime sedute sostenuta a spada tratta solo da Stefano Cecchi, uno dei residui vaganti dell’esperienza Palozziana legata alla cementificazione del territorio che cerca una ricollocazione e un rilancio per le sue mai nascoste ambizioni personali in politica.

L’Ass. all’Urbanistica Andrea Trinca, tra la gente anche con altri assessori locali, ha riassunto le azioni avviate dal Comune negli scorsi due anni per fermare questa operazione di distruzione finale da parte del Centro Destra del territorio, e ha anche evidenziato come, nonostante gli scorsi arresti e i processi in corso per Parnasi e Palozzi (i due principali ideatori di questa operazione) siano ancore molte le azioni messe in campo dai palazzinari coinvolti per riuscire comunque a costruire o raggiungere un indennizzo di presunti danni subiti. Ma, per quel che si è percepito ascoltando i vari contributi e commenti, l’azione del Comune di Marino a guida Colizza e targata M5S sta mantenendo la parola data, sterilizzando un progetto che voleva altri nuovi 15.000 abitanti tra S. Maria delle Mole e Frattocchie, con oltre un milione e trecentomila metri cubi di cemento … molto più di quello immaginato per l’operazione dello stadio della Roma. Su questo aspetto, quello che era stato promesso in campagna elettorale è stato, nei fatti e nei risultati, finora mantenuto.

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