Via Palaverta, famiglie ostaggio e vittime di un cantiere

Lettera alla redazione di un lettore –

Gentile redazione di Noi Cambiamo,

da circa un mese, tutte le famiglie che risiedono alla fine di via Palaverta subiscono quotidianamente il traffico continuo di enormi camion che trasportano terra e altri materiali per la costruzione di un nuovo edificio destinato a residenza privata.
Veniamo ai fatti. Tutto ha inizio con la decisione di aprire una nuova strada, sembra di proprietà comunale, che dovrebbe unire via Palaverta, nel punto in cui attualmente termina senza via d’uscita, fino a via Kennedy. Questa nuova strada, probabilmente, è il frutto di un accordo tra l’amministrazione comunale e un costruttore privato, quale corrispettivo per l’edificazione di un nuovo palazzo.
Gli abitanti del posto, non appena iniziati questi lavori, si sono attivati chiamando la polizia locale per segnalare quanto stesse accadendo, ma gli agenti hanno riscontrato la regolare attività in atto. Ma accade che il continuo andirivieni di pesanti mezzi, che trasportano enormi quantità di terra e altro materiale, ha tuttavia completamente devastato il manto stradale utilizzato dagli abitanti del posto per accedere alle proprie abitazioni. Inoltre non sono mai state rispettate neanche le più elementari norme del buon vivere, dati i rumori, le vibrazioni e le strombazzate dei potenti segnalatori acustici (ci si chiede poi se pure le norme di sicurezza siano osservate o meno.. ).
Ora che la strada è quasi del tutto impraticabile, alcuni residenti hanno sollecitato l’intervento delle autorità locali competenti in materia e dei Vigili del Fuoco, al fine di segnalare i cedimenti strutturali del manto stradale che potrebbero interessare sia le tubazioni che le varie infrastrutture esistenti nel sottosuolo, nonché di un muro di contenimento del vicino condominio.
Che succederà da adesso in poi? Considerando che si è solo all’inizio del cantiere, quanto ancora dovranno subire per questo processo di edificazione, i residenti della zona? La strada dissestata, al termine del cantiere,  da chi verrà sistemata e renderla di nuovo  fruibile alla cittadinanza?
Tra l’altro si parla di un punto delicato già soggetto a numerosi e copiosi allagamenti dopo le piogge, vista sia la notevole pendenza della strada, che fino a pochi giorni fa terminava a ridosso di una vigna, che il recepimento di parte del flusso d’acqua proveniente dall’antistante centro commerciale La Nave: ora i residenti sono più preoccupati che mai; se la progettazione della nuova strada non prevede il prolungamento dell’impianto fognario e se non sono previsti sistemi di raccolta di acque piovane, a ogni intensa pioggia si continuerà ad assistere ad allagamenti continui.
Ormai non si può più protestare affinché venga interrotto questo processo di costruzione, ma possiamo prevenire e dotare la zona di sistemi idonei affinché almeno l’allagamento non accada.
I residenti si appellano all’attuale amministrazione: che ascolti i propri cittadini nonché contribuenti e non li lasci soli, abbandonati, che venga data importanza soprattutto a loro che vivono da anni in questa zona e che conoscono bene i disagi da superare quotidianamente. Prevenire è sempre meglio che curare.

Lettera firmata

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