Cittadini attivi e tutela del Territorio a Marino – Quali responsabilità, quali opportunità?

di Gianni Morelli

Da sempre la nostra cultura ci porta a classificare i beni esistenti nel Territorio in cui viviamo come ‘pubblici’ o ‘privati’, a seconda di chi ne detiene attualmente il possesso. Possesso normalmente acquisito sia in virtù di ‘conquiste o occupazioni’ convalidate da trattati e riconoscimenti internazionali, sia tramite ‘concessioni’ convalidate da assegnazioni e aggiornate o tramandate nel tempo.
Quando però si tratti di beni che abbiano una pubblica utilità, da cui dipenda il benessere o dal cui uso improprio derivi danno alla salute dei cittadini, i ‘beni’ vanno classificati in una categoria superiore che prescinde dal concetto di proprietà pubblica o privata.
E’ la categoria dei ‘beni comuni! Siano essi materiali o immateriali.
A questa categoria appartengono ad esempio le scuole, il verde pubblico, gli impianti sportivi, la disponibilità e la manutenzione di impianti, le forniture essenziali (acqua, luce, gas, fogne,…), la riqualificazione di territori abbandonati, il rispetto dei Piani Urbanistici, l’uso del territorio, la manutenzione delle strade e l’efficienza della viabilità, i trasporti pubblici, i beni archeologici, i teatri e i musei, la raccolta differenziata, il trattamento dei rifiuti, etc. Tutti beni che rivestono una grande importanza ambientale oltre che un significativo impatto sull’economia dell’intera collettività.
La responsabilità dei cittadini consiste in primo luogo nel tenersi informati ed essere consapevoli dell’operato di quanti hanno il compito di garantire il rispetto delle regole e l’efficienza degli interventi.
In secondo luogo consiste nel rendersi disponibili a collaborare con la Pubblica Amministrazione e con i Privati consenzienti attraverso la definizione di accordi di collaborazione che li impegnino personalmente o attraverso progetti proposti da Comitati e Associazioni operanti sul Territorio.
Iniziative auspicabili ed utili a ritrovare coesione e spirito di collaborazione attualmente annegati nell’indifferenza e nell’apatia, come dimostrato dall’assenteismo che ha caratterizzato le ultime Elezioni Amministrative.

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