
E’ arriva anche per questo 2025 la Pasqua.
Pasqua, parola antica di origini ebraica, che deriva dal termine Pesah – in aramaico Pasah – che significa ‘passaggio, passare oltre‘. In latino la parola è diventata pascha fino alla nostra parola italiana Pasqua, giorno della resurrezione di Gesù per i cristiani.
Ma di ‘passaggi oltre‘ se ne vedono davvero pochi nel nostro mondo: attualmente sono in corso 56 conflitti armati in tutta la terra, un numero record dalla seconda Guerra mondiale. Questi conflitti coinvolgono oltre 90 paesi e hanno causato più di 233.000 vittime nel 2024.
Nella nostra Europa da tre anni assistiamo alla seconda tornata della guerra in Ucraina (la prima, molto più silenziata dai media, ci fu nel 2014), tutti i Paesi Europei hanno indicato un mese fa di voler aumentare i loro investimenti in armi da guerra, nel vicino medio oriente Israele sta conducendo una carneficina da quasi diciotto mesi, con azioni di guerra che non risparmiano civili, donne e bambini, come reazione vendicativa ad un criminale attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Il governo Americano ha dichiarato un mese fa al resto del mondo una guerra commerciale a suon di dazi e il principale ‘spirito pasquale’ che si rintraccia, dal livello internazionale fino a quello locale di alcuni esponenti di partiti nostrani che si battono il petto con in mano il rosario e poi perseguono politiche classiste del ‘prima questo … e poi quello‘, è quello dei ‘superalcolici‘.
In questa Pasqua oggettivamente disastrosa a livello mondiale resta ferma la voce flebile e appena percettibile dopo un lungo ricovero di Papa Francesco che parla, a volte da quasi solitario nella sua stessa Chiesa, di tolleranza, di amore tra i popoli, di soccorso ai più deboli, di aiuto ai diseredati, di rispetto della natura e di accoglienza dei migranti.
Ma la speranza deve, giustamente, essere l’ultima a morire, e allora ognuno di noi che può semini opere di misericordia, di bene e di gratuità a favore degli altri che sono, tutti indistintamente, nostri fratelli, perché questo è, a veder bene, il concreto ‘passaggio’ di cui parla la Pasqua cristiana.
Ognuno di noi ha una piccola candela da gestire nella sua vita, la tenga accesa se vuole dare un segno di reale cambiamento.
Auguri di buona Pasqua da tutta la Redazione di Noi Cambiamo.
Il Direttore, Marco Carbonelli
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Articolo molto bello, vero, (secondo me) purtroppo, ma scritto col cuore. Grazie. Le candele non ci mancheranno mai.