Tutto predisposto per passare inosservato. Ridotto a 20 giorni il tempo per la presentazione delle richieste di integrazione. E così, il novello ‘Marchese del Grillo’ Commissario Gualtieri – sindaco romano del PD – sperava di farla franca ma, visti gli esiti resi pubblici in questi giorni, non gli è andata affatto bene.
Sono, infatti, oltre 50 le richieste di integrazione arrivate al Commissario da parte dei virtuosi comuni di Albano, Pomezia e Ardea, e tutto questo nel silenzio del comune di Marino e del Sindaco Cecchi, in crisi politica oramai dal 30 luglio.
La Rete Tutela Roma Sud, a cui la nostra testata Noi Cambiamo aderisce, ha commentato sui social questa situazione: “Il 28 agosto Gualtieri non si aspettava oltre 50 richieste di integrazione documentale condivise da noi con i Comuni di Albano, Pomezia e Nemi.
D’altronde il suo obiettivo era non averne o al massimo ricevere qualche lettera concordata, che confermasse la completezza della documentazione. Piaggeria non richiesta dalla norma, perché chiede solo di evidenziare le mancanze.
Ce l’ha messa tutta, anche mandando la comunicazione ai destinatari sbagliati, alcuni gliel’hanno evidenziato, come TIM che ha ricordato che la verifica delle interferenze con la rete di telecomunicazioni primaria è competenza di Open Fiber.
Ha fatto male i conti, i funzionari di ben 5 enti hanno lavorato anche a Ferragosto, adempiendo con onore al compito assegnatogli dalla Repubblica. Siamo orgogliosi che la valutazione di incidenza sanitaria (VIS) sia necessaria anche per il Dipartimento Epidemiologico regionale (DEP) e per la ASL RM 6, che ha ricordato anche la questione dell’inquinamento del Campo Pozzi Laurentino, per il quale abbiamo impugnato l’archiviazione della salvaguardia dinanzi al Presidente della Repubblica. L’AUBAC e la Regione Lazio per la tutela delle acque, richiamando come noi la norma Regionale di tutela degli acquiferi dei Colli Albani (DGR n. 445/2009) e la Soprintendenza di Roma per la tutela del fosso della Cancelliera.
Tutti hanno lamentato il poco tempo a disposizione, riservandosi di fare integrazioni.
In base al cronoprogramma ci aspettiamo un riscontro entro 15 giorni, cioè entro il 12 settembre 2025. Vediamo se hanno il coraggio di rigettarle tutte”.
E il 12 settembre è oggi … vedremo cosa accade.
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