“Un atto dovuto, anche se non mi ricandiderò”
Il teatro di questo incontro è emblematico: “u giardinacciu”, recente oggetto di opinabili lavori di ristrutturazione molto discussi anche dallo stesso Caracci.
“Si tratta”, precisa Sandro Caracci, “di un atto dovuto non solo ai tanti elettori che hanno riposto in me la loro fiducia, ma alla cittadinanza intera dal momento che il governo della cosa pubblica riguarda tutti, e quindi tutti devono rendersi conto dell’operato di ogni singolo Consigliere chiamato a svolgerlo”.
Il mandato di Caracci, eletto nelle file degli (ex) DS, è stato caratterizzato da un’attenta e vigile opposizione, proseguita come indipendente già dal 2009 dopo la secca rottura con il PD. “Le aspettative che ognuno di noi aveva riposto nel Pd” all’epoca Caracci motivò così la restituzione della sua tessera di partito”si sono dissolte di fronte ad un preoccupante immobilismo sul piano della elaborazione politica e su quello dell’opposizione alla giunta di destra che governa questa città. Personalmente, credo di aver dato un contributo di idee e di impegno concreto che è risultato vano, in un contesto, come quello marinese, pervaso da interessi trasversali“.
Sono delle parole purtroppo ancora attuali viste le recenti notizie sulla cementificazione del Divino Amore.