di Marco Carbonelli –
Pur se in un momento di grande emergenza sanitaria e di tensione per i suoi effetti socio-economici, la data del 2 aprile 2020 diviene storica e rimarrà impressa nella memoria della politica di Marino ed in quella di tutti i cittadini che hanno a cuore davvero – e non per puri espedienti elettorali – il territorio.
Il vincolo paesaggistico sull’area dei Castelli Romani proposto a metà settembre del 2019 dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo MIBACT su circa 1200 ettari di campagna compresa tra i comuni di Marino, Albano e Castel Gandolfo è oggi definitivo. Il decreto che lo istituisce in via definitiva porta la data dell’11 marzo ed è stato pubblicato il 2 aprile sulla Gazzetta Ufficiale. Nella sostanza il Ministero ha respinto le richieste di alcuni privati e delle vecchie deliberazioni del comune di Marino legato alla passata maggioranza di CentroDestra a trazione Palozzi, Silvagni, Cecchi e Pisani, la maggioranza del cemento ad ogni costo e in ogni dove.
Una vittoria politica quindi del M5S di Marino per l’area del Divino Amore che ha visto un immediato commento dell’Ass. Andrea Trinca, uno dei protagonisti tra i cittadini prima e nel M5S a guida Colizza poi, di questo frammento di storia locale.
“Con la Pubblicazione in Gazzetta ufficiale del Decreto di Vincolo dell’Agro Romano sul quadrante Nettunense imposto dal MIBACT” ha dichiarato l’Ass. Andrea Trinca “si è chiuso il quadro amministrativo della pianificazione sovraordinata con il massimo grado di vincolo, quello ministeriale, sulle aree ove insisteva una insensata previsione urbanistica per la costruzione di una vera e propria nuova città di 18.000 abitanti su una superficie di oltre 300 ettari, per 1,3 milioni di metri cubi di cemento. Una mera speculazione edilizia ai danni dell’ambiente e della qualità della vita dei cittadini di Marino.
Quando ho iniziato il percorso di analisi della questione “Divino Amore” è stato subito chiaro che il quadro era di estrema complessità per la mole di atti amministrativi prodotti dal 2004 in poi e per l’enorme peso dei gruppi d’interessi che portavano avanti quel progetto. Ideare la strategia che garantisse un risultato duraturo ed irreversibile è stata una complessa sfida tecnica ed amministrativa, le giunte passano i vincoli restano, il territorio è l’eredità lasciata ai nostri figli.
Un grande lavoro di sinergia messo in moto da questa amministrazione guidata dal Sindaco Carlo Colizza che, con determinazione insieme agli eroici consiglieri di maggioranza, ha approvato e votato in Consiglio Comunale importanti provvedimenti in risposta alle gravi mancanze tecniche del progetto urbanistico. Poi con l’azione presso la Regione Lazio e con l’attivo e proficuo lavoro del Consigliere Regionale Marco Cacciatore, il 25 settembre 2018 è avvenuta l’approvazione dell’Ampliamento di Parco dell’Appia Antica, previsione d’ampliamento, è bene ricordarlo, già individuata nel Piano d’Assetto del 2002 e mai attuata. Da ultimo, con la collaborazione attivata con il MIBACT, dopo una serie di importanti studi sulle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi, finalmente è stato certificato l’alto valore ambientale e storico artistico di un’area tipica della Campagna Romana, già evidente nel 2010 quando fu istituito il Vincolo dell’Agro Romano nelle aree contigue alla via Ardeatina. Il lavoro è stato intenso ed ora non ci rimane che lo sprint finale verso il Nuovo Piano Urbanistico perché dopo il risanamento è ora di guardare al rilancio del territorio“.
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