Il giorno del Ricordo, delle polemiche, del revisionismo e delle strumentalizzazioni: il 10 febbraio iniziative e controiniziative

Sono diverse e contrastanti le note emesse da soggetti politici e amministrazione comunale di Marino sul tema del giorno del ricordo che si dedica il 10 febbraio, dal 2004, alla memoria delle violenze legate ai massacri delle foibe e all’esodo giuliano dalmata del termine del secondo conflitto mondiale. Una giornata che la legge 92 del 2004 propone per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Da un lato la nuova amministrazione a matrice leghista e destra sociale che, a differenza della giornata della Memoria di pochi giorni fa, fa scendere in campo da protagonista la Vicesindaca Minucci, tristemente assente nelle comunicazioni precedenti sugli orrori imposti dall’ideologia del fascismo e del nazismo, dall’altra la presa di posizione critica di Comunisti e delle  Associazioni di stampo partigiano, che accusano chi oggi governa Marino di revisionismo e, sostanzialmente boicottando, organizzano un evento alternativo.

Confondere una ideologia violenta e razzista con eventi vendicativi drammatici, violenti e imperdonabili legati alla guerra e ai massacri e vessazioni successive al primo conflitto mondiale, è l’arte principali dei revisionisti. Ma anche il loro stesso limite. Mai come in questo caso, a destra nella politica si vorrebbe fare di tutt’erba un ‘fascio’.

Gli appuntamenti sul territorio saranno, il primo a partire dalla 10,30 a Palazzo Colonna con la proiezione del video “Foibe ed Esodo: una storia d’Italia” e successive iniziative dell’amministrazione di destra che oggi governa Marino, e, come contro-iniziativa, il secondo appuntamento sarà con una Mostra a cura della “Assemblea Antifascista Castelli romani” dal titolo “Ricordo e Storia” che sarà visitabile dal 10 al 13 febbraio presso la BiblioPop a Santa Maria delle Mole, con la partecipazione di ANPI Marino.

Chi vuole cominciare ad approfondire può partire da qui. Non sarebbe male.

  • Nota sulla foto pubblicata con l’articolo – Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Nell’Italia degli ultimi anni, un’interpretazione frettolosa e “capovolta” di questa foto ne ha innescato la proliferazione virale in rete e sui giornali, sino a farne l’illustrazione per eccellenza di articoli sulle foibe e le vittime italiane della “violenza slava”. (Raccolta fotografica del Muzej novejše zgodovine Slovenije (Museo nazionale di storia contemporanea a Lubiana) – Numero d’archivio pl1818)

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