‘Si nu ariva u stracinatu u tempu è rimmediatu’ … San Barnipa …

di Gianna Santini

Mai come quest’anno l’arrivo del Santo patrono di Marino, “San Barnaba” protettore dalle calamità naturali, in dialetto “Barnipa”, è atteso con speranza.

Il maltempo che perversa sulla nostra penisola sta mietendo morte e distruzione. Le inondazioni che hanno messo in ginocchio l’Italia centro-nord, con maggior accanimento sull’Emilia Romagna, fanno desiderare che le piogge cessino al più presto.

A Marino l’11 giugno si festeggia San Barnaba Apostolo, divenuto Patrono nel 1619. Il motivo per cui  S. Barnaba sarebbe divenuto patrono di Marino è giusto appunto una serie di calamità naturali che colpirono la cittadina. L’11 giugno 1615 infatti una violenta grandinata devastò i raccolti dei marinesi. L’anno seguente un’altra grandinata, lo stesso giorno, cadde sulle campagne marinesi. Infine, nel 1617 una terza grandinata sconquassò ancora, sempre nella giornata dell’11 giugno, i campi e le vigne locali. Per porre fine a questo flagello, venne convocata, il 2 febbraio 1618, un’assemblea popolare plenaria, che decise di scrivere una lettera al cardinal Francesco Sforza di Santa Fiora cardinale vescovo di Albano chiedendo di poter venerare san Barnaba, la cui festa ricorre proprio l’11 giugno, come santo patrono «appresso Sua Divina Maestà».

Il 4 giugno 1619 il cardinal Sforza rispose affermativamente e da quella data si iniziò a celebrare  a Marino solennemente la festività di San Barnaba.

Ogni Marinese per esperienza storica sa che “se nu ariva u stracinatu u tempu e rimmediatu” dopo questa data infatti il tempo andrà a migliorare, questa affermazione si è costruita sull’immagine dell’affresco che è esposto nella Basilica centrale del paese dedicata al Santo. Nell’immagine è raffigurato il martire mentre viene trascinato sul rogo.

Da qui il famoso detto locale che affibbia il nome di ‘stracinatu‘ al Santo.

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