La situazione della raccolta differenziata a Marino

Quarta riflessione con l’ing. Corrado Colizza per aiutare i cittadini a comprendere come si potrebbe migliorare

Dopo aver descritto nei primi tre approfondimenti cosa si intende per digestore anaerobico e cosa potrebbe comportare la sua introduzione sul nostro territorio di Marino, affrontiamo in questa quarta pillola con l’ing. Corrado Colizza, portavoce dell’Associazione Gruppo di Presenza Mons. Grassi, il tema del modello di raccolta differenziata usato a Marino e di come poterlo fare progredire.

Ing. Colizza, qual è la situazione della raccolta differenziata a Marino e quali esperienze in Italia dovrebbero essere prese a modello per la gestione più efficiente ed efficace dei rifiuti?

Dopo aver intravisto nelle precedenti pillole una delle soluzioni, quella del digestore anaerobico, per il trattamento della importante frazione organica dei rifiuti urbani, occorre tornare indietro prendendo atto della situazione in cui versa la raccolta differenziata marinese che mostra l’assenza di volontà politica con la quale è stato affrontato ed avviato il processo di raccolta dei rifiuti urbani a partire almeno dal 2006.
Sostanzialmente, a Marino abbiamo perduto una decina di anni lasciando la popolazione all’oscuro dei problemi che rendono necessario ed indispensabile attuare una raccolta differenziata pulita in modo da ridurre la quantità di rifiuti, o meglio di materiali, che gettiamo in discarica. Quello che è successo è che abbiamo seguitato in modo piuttosto scriteriato a consumare risorse naturali e territorio, elementi questi che sono limitati, oltre che inquinare l’aria, il terreno e le falde acquifere.
Torno sulla mancanza di volontà politica, perché i vari rappresentanti eletti che si sono succeduti al governo locale nell’ultimo decennio, non si sono posti il raggiungimento nel tempo degli obiettivi previsti dalla legge nazionale. Questi obiettivi, se fossero stati raggiunti, avrebbero migliorato lo stile di vita della popolazione di Marino, nel rispetto delle future generazioni. Purtroppo le amministrazioni si sono trincerate dietro la scusa dell’elevato ‘costo economico’. Questa miopia e grande ipocrisia politica, ci ha condotto nel tempo, al contrario di quanto dalla politica locare paventato, a subire aumenti considerevoli di costo per il nostro immobilismo. Inoltre, nel 2010 abbiamo rinunciato al contributo provinciale per attivare la raccolta porta a porta, passaggio che comunque ora dovremo affrontare, ma con soldi nostri comunali e senza aiuti.
Il quadro nazionale per la raccolta differenziata è un quadro variegato che va dalle punte di eccellenza all’estremamente minimo. Le eccellenze e gli strumenti che le hanno rese possibili, possono anche essere studiati per poi trasferirli sul nostro territorio, ma le volontà dei politici locali, come poterle cambiare?
Nell’anno in corso è cambiata l’amministrazione, il neo Sindaco Silvagni, annuncia il passaggio al porta a porta per utilizzare la frazione organica nel costruendo digestore. Nel frattempo tutto resta uguale con servizi non coerentemente eseguiti ma comunque pagati nel silenzio omertoso di chi dovrebbe controllare, Sindaco compreso. Tutto ciò per dire che le enunciazioni sono protrae negli anni è dura da stroncare.

In attesa di vedere un cambio di passo, che ponga al centro dei compiti dell’Amministrazione lo sviluppo della comunità all’interno della natura nella quale vive, introduciamo alcuni degli elementi che caratterizzano le eccellenze nei settori della raccolta domiciliare di qualità, della tariffa puntuale, dell’annullamento dei rifiuti in discarica entro il 2020 (ZeroWaste):

a) Una governance gerarchica, caratterizzata da metodo e concretezza. b) Obiettivi da raggiungere chiari e dettagliati.
c) Comunicazione, responsabilizzazione e partecipazione della popolazione ed associazioni.
d) Politiche da attuare nella gestione del bene comune.
e) Rendere conto alla comunità dei risultati raggiunti.
f) Coinvolgimento delle Scuole nello svolgimento di iniziative e corsi paralleli.

Abbiamo di fatto specificato un percorso a tappe che, per essere iniziato e proseguito, necessita della volontà politica. Si parla di politica poiché le azioni o le tappe debbono necessariamente riguardare tutta la popolazione, sia gli amministrati sia gli amministratori che, per fortuna, sono votati dagli amministrati. Questo per dire che il cambiamento per un nuovo percorso più conforme alla natura ed alla sostenibilità, che la stessa natura dovrebbe poter garantire anche alle prossime generazioni, può e deve essere condiviso ed attuato da tutti.
Queste sono le condizioni che rendono eccellente il sistema che il Comune era ed è chiamato a svolgere.
Certo che a questo sistema debbono seguire altri che consentano, per esempio, di riutilizzare i materiali e le sostanze separati in casa per produrre nuovi oggetti che, a loro volta, vengono acquistati stabilendo un ciclo articolato in “ possesso dei materiali – loro utilizzo per la produzione degli oggetti – acquisto degli oggetti – separazione in casa dei materiali che costituiscono gli oggetti per essere sottoposti ad un nuovo ciclo di produzione degli oggetti – e così via.
In questo modo l’uomo copia ed agisce come la natura opera nei suoi processi o cicli (ciclo dell’acqua, tramite la variazione della temperatura dovuta all’energia solare; ciclo del carbonio, che inizia con la fotosintesi; e così di seguito).

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