Ecocentro a S. Maria delle Mole: quanta efficienza per un risultato così approssimativo!

Dal progetto di Palozzi, poi di Silvagni, fino alla delibera del Commissario Caporale: tutti lo sapevano ma nessuno ne vuole la paternità!

Ritenendo che il tema “Ecocentro”  a Santa Maria delle Mole sia tra i più caldi dell’odierna campagna elettorale, come redazione abbiamo ritenuto doveroso “indagare” tra gli atti preparatori alla, ormai nota, delibera 42 dell’8 aprile scorso, a firma del Commissario prefettizio, Enza Caporale. Diverse le perplessità che ci riserviamo di approfondire.

Cominciamo con il dire che l’avvio dell’iter di acquisizione del terreno, individuato per la realizzazione dell’Ecocentro, avveniva nel 2012 (sindaco Palozzi – Presidente del Consiglio Comunale Cecchi). A quanto si legge, si tratta di un terreno di proprietà del Comune di Marino, territorialmente ricadente nel Comune di Ciampino, sito in via Capanne di Marino, adiacente al parcheggio di scambio di via Goffredo Mameli, a ridosso del centro abitato di Santa Maria delle Mole.
Il 21 ottobre 2014, con la determina dirigenziale n. 291, l’Ing. Petrini incaricava la Ladurner Energy srl di Bolzano della redazione di uno studio di prefattibilità, volto all’attivazione di un nuovo sistema di raccolta differenziata “porta a porta”, per un compenso pari ad €23.058,00 iva inclusa. Nello stesso periodo l’allora sindaco Silvagni dichiarava pubblicamente l’attività in atto da parte del comune di Marino per la prossima individuazione e realizzazione di un’isola ecologica a Santa Maria delle Mole, proprio nella zona di via Capanne di Marino.
Lo studio di prefattibilità redatto dalla Ladurner Energy srl, veniva trasmesso soltanto il 30 marzo 2016. Tuttavia, alcuni giorni prima, il 24 marzo 2016, l’Ing. Penna sottoscriveva il progetto preliminare del nuovo Ecocentro.

Perché non si è atteso lo studio di prefattibilità della Ladurner Energy srl, che contempla, ovviamente, all’art. 9.5 anche il Centro di Raccolta Comunale (leggi Ecocentro) indicato già da Silvagni 18 mesi prima?

E ancora, perché nel progetto preliminare all’Ecocentro vi è un unico riferimento alla scelta del sito in termini di caratteristiche del terreno?
Si parla, infatti, di un “monitoraggio territoriale” e di uno spazio con caratteristiche “intrinseche ed estrinseche” idonee, ma non sembra esserci nulla sulle caratteristiche del terreno, ad esempio, sulla permeabilità e sulla presenza di falde. Non sarebbe stato, forse, molto più opportuno se, unitamente al progetto, fosse stata prevista un’attività di controllo costante, con indagini ante e post operam degli inquinanti presenti in falda e delle caratteristiche ambientali dei terreni, vista anche la scelta di uno spazio prossimo a terreni coltivati e al centro abitato.
Appare quanto meno singolare, che sia bastato un solo giorno all’ing. Petrini per validare, con atto protocollato n. 16048 del 31.03.2016, uno studio di prefattibilità di 53 pagine e diversi allegati e venisse, nella medesima giornata, approvata, dalla giunta presieduta dalla Commissaria Enza Caporale, la delibera 47, inerente “lo studio di fattibilità preliminare per l’attivazione del sistema di raccolta differenziata porta a porta”. Quanta efficienza per un risultato così approssimativo!

Paola Tiberi

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