Il COVID nelle scuole di Marino: lo sbandamento, la reazione e l’orgoglio di chi si assume la responsabilità del suo ruolo. Il caso della Vivaldi e la lettera del prof. Gianturco

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di Marco Carbonelli

IL COVID19 non ha impiegato molto per arrivare anche nelle nostre scuole a Marino, lento ma inesorabile, il suo percorso era comunque segnato.

La prima scuola pubblica di rilevante popolazione scolastica a dover gestire questa complessa situazione è stata, a quello che emerge dalle comunicazioni, la scuola media Vivaldi a S. Maria delle Mole. Esattamente una settimana fa il primo caso tra i ragazzi e subito dopo, la prima positività tra i docenti. Fino ad arrivare nei giorni successivi a 4 classi fermate in quarantena, qualche nuovo caso, per fortuna ad oggi con nessuno strascico grave per i positivi.

Una situazione difficile per la scuola che si trova, suo malgrado, a dover gestire ulteriori incombenze aggiuntive alla tanta burocrazia che già la caratterizza, ad interagire con nuove istituzioni di competenza per l’emergenza sanitaria, ad assumere decisioni difficili e inusuali.

Ma nonostante tutte le difficoltà la scuola, il sistema della comunità scolastica, ha tenuto e, con resilienza, plasmandosi sul nuovo scenario, ha saputo reagire.

Mi piace, a questo riguardo, pubblicare la lettera inviata a tutte le famiglie dal Dirigente scolastico prof. Paolino Gianturco, dell’I. C. Santa Maria delle Mole, dove la scuola Vivaldi è inserita.

Una lunga lettera dettagliata, puntuale nell’informare, attenta a riconoscere le criticità e i problemi, ma che con capacità, grinta e orgoglio ci indica che possiamo farcela, possiamo uscirne da questo incubo, grazie ai valori della responsabilità, dell’ascolto, del rispetto dei ruoli e della competenza.

Una lettera che segna l’avvio di una battaglia, ora anche nelle scuole, che siamo tutti tenuti a combattere, dalla stessa parte della barricata.

Una battaglia che insieme possiamo vincere.

Lettera del Prof. Paolino Gianturco alle famiglie I. C. S. Maria delle Mole

A tutta la comunità scolastica
Siamo a poco più di due settimane dall’inizio delle attività didattiche e sento il bisogno di condividere con voi tutti, alunni, genitori e personale scolastico, le prime considerazioni di questa nuova stagione.

Dopo molte settimane estive di lavoro ininterrotto, con l’obiettivo di rendere le nostre scuole sicure e accoglienti secondo tutte le prescrizioni necessarie, con uno sforzo notevole di tutto il personale scolastico, finalmente siamo riusciti a far tornare i nostri bambini e i nostri ragazzi all’interno della scuola. Un traguardo fondamentale, atteso da tempo, e sul quale convergevano le aspettative di tutti; mai come in questo momento, la scuola è stata – ed è – al centro delle attenzioni dell’intero Paese.

Per consentire la riapertura in sicurezza, abbiamo dovuto ridisegnare completamente l’organizzazione scolastica, ma al tempo stesso fare in modo che – nonostante tutti i cambiamenti apportati – i ritmi, le modalità, gli stili rimanessero il più possibile gli stessi di sempre, per non alterare eccessivamente le abitudini degli alunni e dei loro genitori.

Come tutti sanno, abbiamo dovuto trovare nuovi spazi, nuovi punti di accesso agli edifici, turni diversificati che evitassero assembramenti ma che non fossero troppo scomodi per le famiglie.
Le norme di igiene e profilassi sanitaria, sempre fondamentali in ogni comunità, hanno acquisito una centralità mai vista prima. Ho utilizzato tutti i fondi straordinari stanziati dal Ministero, nonché una parte aggiuntiva della dotazione ordinaria, per dotare la scuola di prodotti igienizzanti, dispositivi di protezione individuale, macchinari per la pulizia e l’igienizzazione approfondita che finora si erano visti assai di rado negli edifici scolastici; abbiamo elaborato, in grande condivisione con tutte le componenti della nostra comunità scolastica, un complesso di norme di comportamento che vanno a integrare il Regolamento d’Istituto e aiutano tutti noi a gestire correttamente e in sicurezza i principali momenti della vita scolastica.

Ognuno di questi passaggi – per limitarmi a quelli più macroscopici – è stato gestito come è giusto che faccia un’istituzione scolastica, e cioè in piena condivisione con tutti gli attori in gioco: i docenti, il personale ATA, il Consiglio d’Istituto, il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e l’Amministrazione Comunale.
Pur tra mille difficoltà – prima fra tutte, le scarse assegnazioni di personale docente e ATA, nonostante le nostre reiterate richieste all’Ufficio Scolastico Regionale – non ci siamo dati per vinti e siamo riusciti a partire, e a partire in piena sicurezza.

Da una settimana a questa parte, tuttavia, si sono verificati alcuni casi di contagi anche nel nostro istituto.
La circostanza non era imprevedibile: e infatti, proprio per l’organizzazione che ci siamo dati, non lo è. Tutti noi sappiamo che, rimettendo in cammino tutto il Paese, anche il virus avrebbe ricominciato a circolare.
È inutile negare che le prime notizie di diffusione dei contagi abbiano generato preoccupazione: siamo esseri umani e i nostri sentimenti vengono toccati dalle notizie, soprattutto perché in questo momento le
sentiamo e le vediamo più da vicino.

Ma voglio sottolineare che, nel lavorare alla complessa organizzazione della ripartenza, il nostro interrogativo non era “se” il virus si fosse manifestato, bensì “quando” questo sarebbe accaduto. Questo significa che, pur nella complessità della situazione, stiamo operando secondo linee operative già stabilite in base alle norme sanitarie, alla nostra organizzazione interna, nonché all’organizzazione del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica della ASL, con cui siamo in costante contatto.

I casi di contagio vengono immediatamente comunicati all’Autorità Sanitaria secondo un preciso protocollo, che prevede il tempestivo trasferimento delle informazioni necessarie allo svolgimento, da parte dei
medici, dell’indagine epidemiologica.

A seguito delle nostre comunicazioni, il Servizio Sanitario (che è l’unica autorità competente in materia) prende alcune decisioni che riguardano singoli soggetti o gruppi classe – secondo le loro valutazioni tecniche: in qualche caso, si dispone un periodo di isolamento, in altri casi, la ASL autorizza il rientro a scuola degli insegnanti o degli alunni.

Questo aspetto è importante, perché ci aiuta a comprendere le dinamiche della vita scolastica, anche in una situazione come quella attuale: tutti gli alunni e i docenti che hanno avuto una qualche relazione diretta con i gruppi interessati dal contagio, sono passati al vaglio delle autorità sanitarie e rientrano a scuola solamente se le stesse autorità ne autorizzano il rientro. Ed è altresì importante sapere che vengono informati, nel pieno rispetto della riservatezza, solamente i gruppi e le singole persone che è necessario informare, secondo i protocolli sanitari, a scopo di tutela.

Tutti gli altri continueranno a svolgere normalmente la propria vita scolastica di ogni giorno, mentre sta partendo la didattica a distanza per coloro che sono costretti a rimanere a casa.
Una volta dentro la scuola, gli alunni e il personale scolastico si trovano in un luogo sufficientemente sicuro: come ha pubblicamente affermato il Ministro dell’Istruzione qualche giorno fa, la scuola è un luogo sicuro; anzi, probabilmente più sicuro di altri luoghi pubblici.

La preoccupazione è comprensibile, ma dobbiamo ricordare che i banchi sono sempre distanziati e opportunamente segnalati, che tutti indossano le opportune protezioni, che i prodotti igienizzanti sono presenti ovunque, che i locali sono costantemente areati, che non si supera mai il numero consentito di postazioni nelle aule, che i collaboratori scolastici provvedono a igienizzazioni approfondite secondo un cronoprogramma definito e controllato, che tutto il personale scolastico è al corrente delle regole di prevenzione, ma che soprattutto – lo voglio sottolineare – stiamo osservando degli alunni davvero esemplari nel rigoroso rispetto delle norme: dei minori che in moltissimi casi sarebbero in grado di dare una lezione a molti adulti!

In un quadro così delineato, non è il caso di nascondere le complessità, talora legate alla temporanea assenza di alcuni docenti o collaboratori, che non è sempre facile sostituire con immediatezza, o a qualche sfasatura organizzativa che senz’altro c’è stata e certamente potrebbe ritornare, o ancora alle difficoltà di predisporre senza intoppi una didattica digitale che metta in comunicazione scuola e casa.

Tuttavia, proprio perché ci stiamo dedicando con tutti noi stessi ad affrontare il problema con cuore e professionalità, e lo stiamo facendo insieme, credo che il nostro compito sia di guardare avanti e di prendere lezione, ancora una volta, dalla serena fiducia dei nostri ragazzi.

Un abbraccio a tutti voi, e in particolare a chi in questo momento è costretto a rimanere a casa: mi auguro di rivedervi a scuola quanto prima!

Marino, 9 ottobre 2020
Il Dirigente Scolastico
prof. Paolino Gianturco

I.C. S. Maria delle Mole

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