Continua il suicidio del PD sull’inceneritore: 20 sindaci interpellano Gualtieri per fermare l’opera

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E’ stata resa nota la lettera che 20 sindaci dell’area estesa della provincia sud di Roma (dai Castelli Romani a Zagarolo) hanno inviato prima di Natale al Sindaco di Roma e Commissario al Giubileo Gualtieri.

I sindaci sono rispettivamente dei comuni di Albano Laziale, Aprilia, Ardea, Ariccia, Castelgandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca Priora, San Cesareo, Velletri, Zagarolo e nella lettera chiedono un incontro urgente con Roberto Gualtieri. Il tema è quello dell’inceneritore di Roma che, a quanto dice il Commissario  Gualtieri, entrerà in funzione nell’estate del 2026, quindi dopo la fine del Giubileo.

Sottolineiamo con piacere anche la presenza del Sindaco del Comune di Marino tra i firmatari oltre a quella di Sindaci del PD, lo stesso schieramento di Gualtieri.

L’impianto di incenerimento, come è noto, è progettato per smaltire 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati l’anno e sarà collocato nell’area di Santa Palomba, nel Municipio IX di Roma, ai piedi dei Castelli Romani. L’impianto di smaltimento rifiuti però desta sia nella popolazione dei comuni limitrofi al sito prescelto sia ai Sindaci  una profonda preoccupazione.

Il piano dei rifiuti di Roma Capitale ” scrivono i Sindaci “sebbene atteso da molti come strumento necessario per risolvere l’annoso problema, ha creato enormi preoccupazioni in tutti i nostri territori, in particolar modo nell’ubicazione del sito e nella inevitabile volontà di non rispettare le indicazioni europee sul raggiungimento della raccolta differenziata nella Capitale, che oggi si aggira sotto al 45 per cento, al contrario delle attività svolte nei nostri territori che, con la preziosa collaborazione dei cittadini, ha superato la soglia del 65 per cento richiesta, arrivando addirittura, in alcuni casi, a oltre l’80 per cento. Queste e altre perplessità, sono state ampiamente rappresentate mediante puntuali osservazioni, durante la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas) ma, in maniera poco qualificante, non sono state minimamente prese in considerazione e valutate né nella fase istruttoria, né nell’atto finale“.

Secondo i Sindaci il futuro impianto di smaltimento rifiuti “pur dichiarando nelle premesse la completa adesione agli obiettivi del Piano nazionale di gestione rifiuti (Pnrr) non declina nei fatti, azioni coerenti a quanto dichiarato, riportando indietro nel tempo” e l’inceneritore “è completamente assente di qualsiasi concreta strategia volta a ottenere la riduzione dei rifiuti all’origine, così come non risultano previsti investimenti su centri per la preparazione al riutilizzo della materia prima, seconda e centri di riuso“.

Inoltre evidenziano i Primi cittadini “risulta carente la strategia di gestione della frazione umida … e grande preoccupazione è rivolta al transito veicolare, con l’appesantimento del passaggio di un ingente numero di mezzi pesanti che dovranno percorrere una strada già fortemente compromessa dal notevole traffico e dalla scarsissima tenuta del sedime stradale“.

Una battaglia quella dell’inceneritore che ha influenzato la caduta del Governo Draghi, le elezioni politiche 2022 e ora le elezioni Regionali di febbraio nel Lazio dove il PD si presenta in caduta libera a meno del 15% dei consensi.

Un vero e proprio suicidio.

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