La richiesta di cambiare e rinnovamento di Marino secondo il PdCI

Aversa: la falsa fronda marinese. Non è del PD di sinistra ma degli anti PD di destra

Come ha descritto Susanna Camusso, segretario della Cgil, se le politiche del lavoro del Governo Renzi sono di destra, non è che se le propone Matteo Renzi, in quanto guida del centrosinistra politico italiano, automaticamente diventano di sinistra. Sempre di destra restano!
Allo stesso modo, per guardare in casa nostra, a Marino: non è che se si perseguono comportamenti utili alla destra, poiché tecnicamente provengono da esponenti PD autoproclamatisi renziani, automaticamente diventano utili alla sinistra. No, restano utili alla destra.

Infatti, nella ormai errata lettura di un passaggio politico collettivo, che non ha riguardato SOLO gruppi dirigenti di una decina di forze politiche e liste civiche, e che non ha riguardato SOLO qualche decina di dirigenti ed attivisti, ma che ha riguardato SOPRATTUTTO circa duemila cittadini ed elettori, ci sono state due posizioni differenti. Ma, nella logica delle elezioni amministrative che IMPONGONO un comportamento unitario ai fini di facilitare il successo nel voto, si è aperta una voragine (che pure dovrà essere colmata in futuro) che certamente non favorisce chi ha per obbiettivo la cacciata della destra da Palazzo Colonna.

Per tornare all’esempio della Camusso, non è che l’ala sinistra del PD che ha dichiarato essere le proposte di merito “di destra”, hanno costituito, dopo questa dura analisi, altri gruppi in Parlamento, o sono usciti dal partito, o hanno votato contro i provvedimenti del Governo che il proprio partito sostiene. E ce ne sarebbero tutte le evidenti ragioni: politiche, di contenuto, sociali. Invece, qui a Marino, solo sulla scorta di qualcuno che ha perso le primarie e non se ne fa una ragione, e di qualcun altro che sa che sarebbe stato escluso dalle liste elettorali per troppi anni passati tra gli eletti, si alzano gli scudi, si elevano barriere, si agitano polveroni che, quietato il vento, posata la polvere, non mostrerà che il volto di quanto questo genere di cose ha insite (nel bene e nel male. Nel giudizio di merito negativo o positivo che si voglia attribuire allo strumento) nella utilizzazione delle primarie. Quindi si volta pagina. E si dice agli stessi cittadini, con due voci differenti, che si perseguono medesimi obiettivi, uguale programma amministrativo, uguale proclamazione di rappresentazione del centrosinistra.
A parte l’ilarità che si suscita nei confronti di un forte avversario che dal governo locale spera proprio in un suicidio politico degli avversari che gli si oppongono; la cosa più grave è il rischio di sconcerto che si crea nella parte sinistra del centrosinistra. Per questo risulta oltremodo gravissimo (e sono giusti e condivisibili i richiami del PD contro la fronda degli ex che col candidato utilizzano in modo fasullo lo stesso simbolo per promuovere se stessi: sono passibili di denuncia) la presa in giro che si compie nei confronti dei cittadini. Sarebbe come scrivere sui manifesti del governo che le proposte renziane siano state fatte dalla CGIL.

Giustamente, pur nella totale opposizione delle posizioni PD-CGIL, Renzi non si sognerebbe mai di fare una cosa del genere. Invece a Marino sta succedendo questo: un cartello che ha una propria legittimità a pensarla diversamente, con proprio candidato e propria lista, falsa la realtà, facendo finta e comunicando bugiardamente che il PD li sostiene. Costoro mentono scientificamente, mentono contro i cittadini, mentono non facendo bene al centrosinistra che, come annunciato da settimane da PD e PDCI, invece proprio in questa occasione delle amministrative ha, a Marino, la possibilità di cacciare la destra dal governo locale e, soprattutto, ha la possibilità di attuare un cambiamento, un rinnovamento totale proprio qui a Marino.

Per questi motivi i fuoriusciti che nel polverone vogliono “accreditarsi” come fuga a sinistra, non sono altro che pessimi opportunisti politici che attuano una fronda “di destra”. Per questo, pur nella durezza dello scontro politico in atto, noi facciamo appello all’unità. Perché è un appello non rivolto ai pochi frondisti-opportunisti, ma è un appello unitario ai cittadini, agli elettori, al popolo del centrosinistra e della sinistra. Che collettivamente sa quanto è preziosa l’unità. Che collettivamente sa che non c’è giochetto o furbizia che valga quando siamo di fronte ad un Referendum: o vince il centrosinistra e Marino cambia, oppure restiamo nell’arroganza del potere e nel malgoverno della destra; o vince la coalizione che fa perno sul binomio Partito Democratico- Partito dei Comunisti Italiani, oppure restiamo nelle mani di Forza Italia. La destra punta su Marino per dimostrare un punto di forza nel vuoto del loro NON-POTERE attuale; al contrario, PD e PDCI sostengono Emanuele Ciamberlano proprio per mettere meglio a frutto e a vantaggio di tutta la città e di tutto il territorio utilizzando proprio i legami istituzionali con il Governo nazionale, con la Regione Lazio e col Comune di Roma (città metropolitana). I cittadini, soprattutto i cittadini di sinistra, dovranno ricordare in prossimità della scadenza elettorale che questo episodio della divisione sarà additato il giorno successivo alle elezioni come un fastidio, come un evento che ha intralciato una netta affermazione della possibilità di ritorno a Palazzo Colonna dei Democratici e dei Comunisti. Per questo vanno adottate da chi è voglioso di cambiamento, da chi si ritiene di sinistra, da chi vota a sinistra e comunista, tutte quelle misure che salvaguardano l’unità. Che attuano l’unità. Che condannano le divisioni.
Questo si fa cominciando da se stessi e non tralasciando di svolgere un passaparola con i propri cari, i propri vicini, i colleghi di lavoro, di studio, le persone, insomma, che ognuno di voi sa, ne ha piene le scatole della destra che malgoverna Marino, e ne ha piene le scatole di personalismi e di atteggiamenti che alla fine non avvantaggiano chi vuole cambiare; ma, al contrario, favoriscono proprio chi vuole che nulla cambi!

Ancora più importante è se questa occasione di confronto, ogni cittadino, persona di sinistra che condivide questa impostazione, promuove tale attività nei confronti degli sfiduciati, in chi ha esercitato l’astensionismo o è intenzionato a farlo; è in momenti come questo che si dimostra una verità semplice: SI PUO’ FARE; CE LA POSSIAMO FARE.

Comunicato del Partito dei Comunisti Italiani di Marino

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*