Anche il M5S Marino interviene sulla TASI

Il consigliere Cacciatore spiega le ragioni dell’assenza e del “non voto”

Chi scrive vuole anche dare una misura del suo approccio al ruolo di Consigliere, rappresentante dei Cittadini: incentrato intorno alla funzione di veicolo di interessi generali ed istanze popolari all’interno delle Istituzioni. Il M5S è post-ideologico e vuole sfruttare la situazione contingente a vantaggio dei Cittadini. A Marino siamo Opposizione, ed insieme alle altre Opposizioni stiamo costruendo una Piattaforma alternativa – salvo qualche diserzione da parte di chi agisce in funzione di un “primato dei numeri”, per quanto dai numeri stessi non si riscontri un suo primato.

Essere post-ideologici significa non trincerarsi dietro posizioni date per assunte o discese dall’alto, ma porsi da Cittadini accanto ai Cittadini, anche in veste di Consiglieri. Significa partecipare in nome della Cittadinanza alle decisioni di rilievo pubblico: riscontrando la presenza determinante dei poteri forti e l’incapacità di contrastarli da parte di potentati e classi dirigenti locali. Di fronte ad una situazione grave come quella che in prospettiva si presenta a Marino, Rappresentare significa con trasparenza dare un contributo anche dall’opposizione alla gestione in termini di Interesse pubblico della cosa pubblica. Esiste una certa deontologia, che impone una gradualità al livello di conflitto che si produce in Aula. Siamo agli albori di una Giunta che si presenta al momento ambigua, che sembra quasi ammettere gli errori del passato e tiene ad una partecipazione, per il momento solo di facciata. Si sta lavorando insieme – Maggioranza, Opposizione e forze non rappresentate in Consiglio – sui progetti di Bilancio partecipato. In Aula, Lunedì scorso, un emendamento al Regolamento Tasi proposto da Eleonora Di Giulio, il mio Capogruppo Carlo Colizza, Enrico Iozzi e Adolfo Tammaro, che ha richiesto la possibilità per i Cittadini con ISEE basso, di ottenere ulteriori sgravi sul 2,5 per mille approvato sulla prima casa, è stato votato anche dalla Maggioranza. Non per deontologia, ma per dare un senso alla Rappresentanza dei Cittadini che svolge chi scrive, che per quanto membro di Opposizione non si oppone per definizione; considerando il contesto economico-finanziario che vede molti Comuni dissanguati dal Governo Renzi; non considerando uno scandalo la natura patrimoniale di una tassazione, quanto invece risulta allarmanete il fatto che le imposizioni fiscali non si possano spendere a vantaggio dei Cittadini, chi scrive ha ritenuto di doversi astenere, sia sul Regolamento che sulle aliquote: due Atti dovuti per Legge, che ricalcano i termini normativi dettati dal Governo con la Legge finanziaria 2014, che nessuna Giunta oggi avrebbe potuto approvare troppo diversamente, ma che testimoniano con certezza la crisi in cui versano le casse del Comune di Marino e la mala-gestione delle Amministrazioni passate, anche di “sinistra”.

 

In chiusura preme spiegare un episodio: il fatto che il sottoscritto fosse assente all’ultima votazione, quella sulle aliquote in generale, dopo che si era votato – per più di 4 ore – su Regolamento e relativi emendamenti, nonché sugli emendamenti tecnici – altri non ne sono stati presentati – sulle aliquote. L’assenza dall’Aula di chi scrive è stata dovuta ad un caso del tutto fortuito, dopo aver già dichiarato l’astensione, per i motivi suddetti, al resto della Minoranza ed in Aula. Il voto è stato sempre di astensione, di pari passo con quello della Minoranza, salvo l’ultima votazione sulle aliquote: quando invece si sono registrate anche opposizioni, che non condivido ma avverso le quali non ho polemica.

Intanto i “Comunisti” si preoccupano, in stile liberal se non borghese, della pressione fiscale esercitata da imposizioni, come quelle che compongono la Iuc, che pesano sulle tasse degli italiani e dei marinesi al massimo per il 2,5 per mille del valore dei propri immobili. Il Pd fa lo stesso ma solo fuori dal Consiglio, ove invece si è astenuto. Il Sindaco risponde favorevolmente alla nostra proposta di Alleanza cittadina: avanzata per bocca del sottoscritto nell’ultima adunanza consigliare, costituita tra le forze politiche e contro le speculazioni dei poteri forti, tesa a salvare tutto il salvabile che ancora è presente sul nostro territorio, che nulla ha a che vedere con Rapo e le sue passate mutazioni. Spesso chi urla senza motivo contro “il padrone” poi si rivela peggio. Forse non è il caso del nostro panorama politico; oppure, se invece lo dovesse diventare, non sarebbe il caso di M5S Città di Marino, che in Consiglio è appena entrato con tre Portavoce mai eletti prima. Tuttavia, il personale approccio e la personale responsabilità coi quali il sottoscritto pubblica queste sue dichiarazioni, non permettono di scansare l’atteggiamento post-ideologico di cui sopra: proprio di chi interviene nelle lotte demagogiche tra “destra e sinistra” parteggiando per i Cittadini, assicurando loro almeno un margine di dignità garantita da Istituzioni che si professano ancora da Stato sociale, ma che rivelano la loro natura oligarchica nel momento in cui tracollano. La politica la fa l’Economia e la fanno le lobby, i pescecani: mentre i veri mali non stanno mai così vicini perché se ne possa parlare o perché li si possa osservare e conoscere. In questo gioco al rialzo, gestito da oligarchi sempre più potenti e sempre più a ricasco della Cittadinanza – che qualcuno definiva la “linea di minor resistenza” – il sottoscritto Portavoce si presenta da “lobbista dei Cittadini”: consapevole di Rappresentare gli Interessi più meritevoli di tutela, ma allo stesso tempo i più prevaricati o raggirati. La battaglia in tutela degli Interessi pubblici e dei Diritti, se fatta da Consigliere e se fatta in maniera post-ideologica, traccia ogni strada e sfrutta ogni lacuna tra i Poteri forti per rendere utile e spendibile il bene comune, con l’urgenza di chi sente sulla propria pelle la prospettiva di recessione che ci aspetta tutti: quindi con le capacità che difficilmente può avere un 50- 60enne ma che, come dimostra “il giovane caso del premier Renzi”, non coincidono con il solo fatto di essere giovane. La difesa della funzione istituzionale di tutela di Interessi pubblici, Diritti e dignità si fa tutti insieme: come fu nei CLN o in Assemblea costituente. Tratte le risorse che potranno tenere in piedi le Istituzioni, o quando la Giunta Silvagni sarà contravvenuta all’accordo in difesa della Cittadinanza che le si è rivolto pubblicamente, allora la battaglia sarà dura in Aula e fuori: spendendo tutti i mezzi legali che predispone l’Ordinamento e, se del caso, anche la Pacifica Resistenza passiva in tutela dei nostri Cittadini – anche chi non ci ha votati e chi non ci voterà mai, del nostro territorio e dei nostri beni comuni. Chi invece si vuole fare tutore dei deboli senza sapere di cosa parla, come si è già visto accadere a Marino, chi rappresentando si mette in mostra o chi getta fumo negli occhi e fa riferimento alle procure come ad organi di Partito – foss’anche di Movimento – ma senza interrogarsi fattivamente sulle soluzioni: la presente è per informarli di aver sbagliato epoca, ché sarebbero stati molto meglio accanto a Robespierre, o di aver sbagliato spazio politico, visto che non viene inventato oggi l’anarco-insurrezionalismo in Italia, che però almeno ha la dignità di militare e costituirsi in quanto scelta di vita dei militanti, che risulta dubbio li accoglierebbe tra le proprie fila.

Comunicato a cura del M5S Città di Marino

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