I pendolari sono stufi di aspettare

L’ennesimo guasto a un treno regionale provoca la rabbia e lo sconforto dei pendolari

Il 2 ottobre scorso, Nicola Zingaretti presentava il nuovo “piano mobilità” della Regione Lazio, che mette in campo 64 milioni di euro per rafforzare il trasporto collettivo e pubblico. “La Regione (…) scommette sul ferro per avere una regione dove ci si muova meglio, senza l’incubo del traffico e dei treni pieni”.
Parole che devono suonare come una beffa ai pendolari di Marino che, ogni mattina, sono costretti ad ammassarsi su convogli vecchi di 50 anni per viaggiare su linee fatiscenti e risalenti alla Roma dei Papi.

Ed è proprio il problema della scarsa (o impossibile?) manutenzione di carrozze ormai più che obsolete che ieri, 30 ottobre ha determinato enormi disagi per chi tornava stanco dal lavoro, e oggi, 31 ottobre, mentre si apprestava a iniziare un veberdì nero viaggiando sulla famigerata linea Albano Laziale – Roma (quella che qualcuno chiama sarcasticamente “Freccia marrone”, forse per richiamare maleodoranti liquidi biologici).

Ieri infatti, dopo che il treno in partenza da Roma alle 19:21 non è partito per un guasto, i passeggeri sono stati costretti a scendere dal treno e a trasbordare su un altro in attesa presso un binario adiacente.

Il trasbordo è ovviamente avvenuto in spregio delle più elementari regole di sicurezza, con persone che hanno improvvidamente attraversato i binari: infatti, per raggiungere il binario 15 dal 18, entrambi collocati presso la zona cd. “laziali”, si dovrebbe tornare in testata, percorrendo 400 metri all’andata e altri 400 metri al ritorno. Al di là della fatica dopo una giornata di lavoro, i passeggeri non si sono fidati del fatto che il capotreno li avrebbe aspettati (come dargli torto?) e hanno quindi scelto di attraversare i binari.

Risultato: 30 minuti di ritardo, con impatti anche sui treni in partenza da Albano.

Oggi, 31 ottobre – venerdì, l’apoteosi!

Il treno regionale 7344 delle 8:02 in partenza da Marino ha deciso che 50 anni di servizio fossero veramente troppi (ed incurante della riforma Fornero?) ed è quindi andato in pensione a 400 metri dalla stazione di Ciampino, lasciando i passeggeri bloccati sulla linea per 1 ora, prima che qualcuno si degnasse di rimorchiarli fino a Ciampino dove, invece del treno per Termini, hanno trovato un carro bestiame nel quale orde di pendolari venivano deportati verso la capitale.

Risultato: 1 ora di ritardo, di nuovo con impatti sui treni in partenza da Albano.

Solo sfortuna? Crediamo di no. Infatti, le linee che attraversano Marino (la Albano Laziale- Roma Termini e la Velletri-Roma Termini) sono piagate da continui ritardi e cancellazioni dovute all’inadeguatezza dell’infrastruttura (entrambe hanno una sola linea di binari), alla mancanza di manutenzione (mitici ormai sono i malfunzionamenti ai segnalatori di Pavona e ai passaggi a livello lungo la linea), all’obsolescenza dei convogli.
E da anni i cittadini, riuniti in comitati più o meno formalizzati, chiedono a gran voce alle istituzioni di intervenire su queste problematiche.

Voci che però rimangono inascoltate.

E mentre Zingaretti si fa bello all’inaugurazione di un nuovo treno “Vivalto” consegnato sempre lo scorso 2 ottobre alla linea Roma-Nettuno (treni che arrivano con il contagocce), i cittadini di Marino devono sentirsi abbandonati, dopo che anche i lavori alla stazione di Marino centro si sono ormai fermati, lasciando i pendolari senza un parcheggio adeguato.

E questo nonostante il 12 settembre 2012 (ormai due anni fa) l’allora sindaco Palozzi prometteva che in soli 380 giorni (!!) la stazione sarebbe diventata più funzionale, attribuendo questo risultato (quale?) all’ “impegno e alla volontà dell’Amministrazione Comunale, in virtù della proficua comunicazione e collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane”, prospettando per la città “il conseguimento di un risultato eccellente, fortemente voluto e auspicato dall’Amministrazione tutta”.

Ma dov’è oggi quell’impegno e quella volontà? Dove sta quella “proficua comunicazione” con le Ferrovie dello Stato? Oggi la città è governata da un altro Sindaco, dello stesso colore e sostenuto da Palozzi stesso, eppure i problemi sono sempre lì, nell’incuria e nell’ignoranza di chi non si degna di portare il disagio dei pendolari presso la dirigenza delle FS. E dire che Palozzi oggi è persino Consigliere regionale.

Su questa problematica Adolfo Tammaro, Consigliere comunale del Movimento per il Cambiamento presenterà una nuova interrogazione al Consiglio comunale, per sollecitare e pungolare un’amministrazione dormiente e apatica sui problemi dei propri cittadini costretti a spostarsi nella capitale pur di lavorare.

E’ una situazione indegna di un paese civile” dichiara Adolfo Tammaro “che abbiamo già denunciato nel 2011 in Consiglio comunale. Da allora nulla è successo, se non proclami vuoti che non hanno portato ad alcun risultato concreto, peggiorando invece la situazione. Come Movimento per il Cambiamento da anni sosteniamo tutti i comitati che si occupano di migliorare la situazione dei pendolari, in particolare quello che chiede il raddoppio della linea Velletri-Ciampino, progetto bocciato dall’Amministrazione Palozzi-Silvagni per totale mancanza di sensibilità rispetto alla fatica fisica e psicologica patita ogni giorno dai pendolari.
La questione della mobilità dei Cittadini è assente dall’agenda della politica di Marino tutta concentrata sugli affari legati al Divino Amore ed alla cementificazione. Vedremo questa volta cosa avranno in coraggio di rispondere
”. 

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