PD or not PD. Questo è il problema

Emanuela Ciamberlano - Consigliere Comunale di Marino

Essere o non essere. Fare opposizione o non fare opposizione. Questo è il problema del PD di Marino.

Emanuela Ciamberlano - Consigliere Comunale di MarinoUltimo anello di una lunga catena di errori la posizione assunta dal Consigliere Ciamberlano che nell’ultima Conferenza dei Capi Gruppo ha sconfessato l’operato dell’altro consigliere PD annunciando che Ambrogiani andrà a ritirare la firma dalla richiesta di Commissione d’Inchiesta.
Chiaramente la maggioranza azzoppata dal Sindaco Silvagni agli arresti domiciliari ha fatto di nuovo salti di gioia per questo ennesimo assist dell’ultimo candidato perdente del PD a Marino ed ha quindi manifestato l’intenzione di ritirare anche le loro firme condizionando la richiesta della commissione d’inchiesta alla firma preventiva di tutti i Consiglieri di minoranza.

Non avendo quindi firmato i due rappresentanti del Pd Ciamberlano e Santurelli sconfessano la firma apposta dall’altro rappresentante PD Sergio Ambrogiani e il loro stesso partito che era stato il primo a chiedere l’istituzione della commissione di inchiesta.

Motivo del contendere di tale “fine” strategia politica di Ciamberlano è la nomina del coordinatore di tale Commissione. Secondo Ciamberlano l’unico nome possibile è il suo, quindi o lui o niente commissione!

Si rammenta che l’istituzione di un tale organismo era stata richiesta per fare luce (anche a beneficio dei Cittadini) sulle incessanti notizie di stampa che parlano per Silvagni di gravi reati insieme ad altri soggetti e dipendenti del Comune di Marino. Questa Commissione d’Inchiesta per vedere la luce – per regolamento – ha bisogno della firma di almeno 10 consiglieri comunali (quelli di minoranza sono 9).

Una volta costituita – dopo un Consiglio Comunale ad hoc – sarebbe composta da 7 membri della maggioranza che sostiene il sindaco agli arresti domiciliari e 4 membri della minoranza.

Ciamberlano ha detto che vuole essere lui il coordinatore altrimenti non firma, questo il succo della questione.

Ambrogiani aveva invece accettato una mediazione con il resto della minoranza che aveva posto un veto verso lo stesso Ciamberlano.

Per amore della trasparenza la valutazione della minoranza rispetto al rifiuto del nome di Ciamberlano (come è stato detto anche a lui personalmente) è legata al fatto che vari comportamenti del consigliere del Pd non lo renderebbero il nome adatto a rappresentare l’intera minoranza ( “l’aiutino” ricevuto dal centro destra per vincere alle primarie , il suo atteggiamento troppo morbido verso Silvagni nei commenti post arresto, gli attacchi continui verso gli altri esponenti dell’opposizione invece che verso quelli della maggioranza e vari particolari non consoni a chi si definisce un consigliere di minoranza, ecc.). Oltre tutto ciò, qualora non bastasse quanto detto precedentemente, lo stesso Ciamberlano risulterebbe sospeso dal partito (vedi comunicato della Segretaria del Pd di Marino) al quale si ostina a fare da capogruppo, rivendicando per se’ il coordinamento in qualità di membro del PD. Anche qui ci chiediamo perchè non interviene appunto il partito, più volte invocato dallo stesso Ciamberlano, come unica entità politica che possa ricoprire tale incarico, a fare chiarezza sugli esponenti del gruppo consiliare: ha sbagliato Ambrogiani ad apporre una firma in carenza di mandato politico? o Ciamberlano in carenza proprio di legittimazione politica?

Ai posteri (cittadini) l’ardua sentenza.

Intanto la Commissione che doveva aiutare a fare luce sulle questioni che riguardano i fatti contestati al Sindaco agli arresti domiciliari, in attesa che gli esponenti del Pd si parlino e decidano chi rappresenta cosa, non parte.

Tutto questo sotto lo sguardo sornione e divertito di una maggioranza che non ha alcuna volontà di istituire la commissione a breve (altrimenti avrebbe i numeri per convocarla come maggioranza senza aspettare le indecisioni del PD soggiogato dall’essere o non essere di Ciamberlano) e tutto l’interesse a porre in evidenza le spaccature della minoranza.

Spaccatura che, ad onor del vero, è tutta interna tra i 3 consiglieri comunali del PD, per i quali speriamo sia prossima “l’Aurora”.

Comunicato a firma congiunta M5S (Marco Cacciatore , Carlo Colizza, Anna Paterna) Unione di Centro Sinistra (Eleonora Di Giulio, Enrico Iozzi) Adolfo Tammaro (Movimento per il Cambiamento)

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