La Città di Marino ha reso onore ai Caduti della Prima Guerra Mondiale

Esortazione del Commissario all’unità, alla legalità, al rispetto delle regole

Si è svolta nella mattinata del 4 novembre 2015 la manifestazione promossa dal Comune di Marino in occasione del 97° anniversario della fine della 1^ Guerra mondiale e della Festa delle Forze Armate.
L’iniziativa ha ricevuto il logo dalla Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è inserita nel programma ufficiale delle Commemorazioni per il Centenario della Prima Guerra Mondiale.

Il Corteo, partito da palazzo Colonna, ha visto partecipazione del Commissario Straordinario dott.ssa Enza Caporale e di numerose autorità militari locali e territoriali e delle Forze dell’Ordine: Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Forestale dello Stato, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Protezione Civile comunale.
Sono intervenuti anche i Presidenti delle Associazioni locali A.N.P.P.I.A Leopoldo Martini e A.N.P.I. Nilo Rizzo, che hanno dato la loro personale testimonianza; i rappresentanti dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo Sez. S. Sciotti di S. Maria delle Mole, una delegazione della Croce Rossa Italiana e delle Guardie Zoofile.

Hanno fatto sentire la loro presenza, bandierine tricolori alla mano, anche gli alunni e i docenti delle scuole del territorio: Maestre Pie Venerini di Marino e Suore Oblate di Frattocchie per le elementari e Carissimi, Ungaretti, Levi e Vivaldi per le scuole medie.

Commovente il momento della deposizione della corona con il picchetto d’onore di tutte le Forze Armate presenti. Significativo il messaggio di Don Adriano Paganelli, Parroco della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, per la prima volta presente alla cerimonia, che ha preso una bandierina tricolore dalle mani di un bambino ed ha esortato ad unirci tutti intorno a tale simbolo.

Molto ascoltato dai bambini, ma anche dagli adulti presenti, l’intervento a braccio del Commissario Straordinario dott.ssa Enza Caporale improntato all’unità nazionale e al sentimento di amore per la Patria, alla coesione sociale, al concetto di “Comune come espressione di un modello istituzionale di Stato unitario che promuova la responsabilità e la partecipazione personale e diretta dei cittadini” per finire al ruolo fondamentale svolto dalle nostre Forze Armate sia a livello nazionale che nelle missioni all’estero. Riconoscenza è stata espressa dalla dott.ssa Caporale nei loro confronti insieme ad un augurio fervido e ad un vivo apprezzamento, esteso alle Forze dell’Ordine, per l’espletamento quotidiano di compiti difficili e delicati svolto con abnegazione, passione e preparazione.

Comunicato a cura dell’Ufficio Stampa del Comune di Marino

Riportiamo di seguito integralmente il messaggio di saluto del Commissario Straordinario presso il Comune di Marino, d.ssa
Enza Caporale.

Il 4 novembre 1918 sembra una data lontana, persa nei lunghi percorsi della storia: eppure la sentiamo ancora vicina a noi.
Ma quel 4 novembre rimane un giorno importante per la storia del nostro Paese, un giorno che abbiamo il dovere di ricordare.
In quel giorno l’armistizio pose fine alle ostilità tra l’Italia e l’Impero austro-ungarico, concluse sul campo con la vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto.
Quella vittoria fu il frutto della dedizione, del sacrificio e dell’unità del popolo italiano.
Giornata dell’Unità Nazionale, quindi: il ricordo degli eroi e delle battaglie della nostra storia non può andare disgiunto dal patrimonio di cultura, di lingua, di arte che ha cementato il popolo italiano e che lo ha portato ad essere libero e unito.
E’ con questo spirito che rievochiamo la straordinaria mobilitazione morale, sociale ed economica sostenuta dal nostro popolo tra il 1915 e il 1918, un impegno gigantesco per un Paese in gran parte povero ed unito politicamente da poco più di cinquant’anni.
Vivere intensamente il 4 novembre significa sentirsi legati altrettanto intensamente alla comunità nazionale ed al sentimento di amore per la Patria, che va costantemente sostenuto, rinnovato e arricchito di contenuti e significati.

Ricordo che, in quegli anni, tutti gli italiani, favorevoli o meno al conflitto, affrontarono, in condizioni di estrema difficoltà, la morte in battaglia avendo un solo ideale: una Italia unita, libera e democratica.
Ed è anche per questo che oggi, pur riconoscendo il ruolo del confronto continuo con le diverse culture, non possiamo permetterci di perdere la nostra identità di popolo, che è fatta di storia, anzi di storie, spesso tragiche, di tradizioni e valori comuni, ma anche di momenti esaltanti e gloriosi come questi che oggi celebriamo.
La coesione sociale, di cui si avverte sempre più una forte necessità quale fattore di stabilità politica e presupposto del progresso economico – tanto più in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando – costituisce il risultato di un processo che va sostenuto quotidianamente, sia da parte delle Istituzioni, chiamate a cooperare lealmente e fattivamente, sia con iniziative volte ad una sempre più convinta affermazione del principio della legalità.
L’unità d’Italia, massima espressione della nostra società, deve essere riaffermata, in un quadro generale che tenga conto sia dell’appartenenza ad una più vasta unità dell’Europa sia dell’originale contributo datole dalle sue articolazioni territoriali, dalle regioni, dalle province e dai Comuni, espressione di un modello istituzionale di Stato unitario che promuova la responsabilità e la partecipazione personale e diretta del cittadino.
Solo operando con questo spirito si rafforza il prestigio delle Istituzioni e se ne promuove l’autorevolezza, suscitando l’orgoglio di essere cittadini Italiani e primi custodi della libertà.
Presidio dell’Unità nazionale e delle libere Istituzioni sono anche le Forze Armate, che oggi pure celebriamo.

Esse, nel corso degli ultimi decenni, destinatarie di un radicale processo di trasformazione, di pari passo con lo sviluppo della società italiana, oggi sono più che mai fedele espressione dell’Italia intera. Sempre in prima linea quando è necessario aiutare in maniera concreta anche intere collettività che vivono in situazioni di grave disagio a seguito di disastri naturali.

Nel corso degli anni le nostre Forze Armate hanno saputo affrontare le nuove sfide che la modernizzazione ha imposto, fornendosi delle tecnologie più avanzate ed aprendosi ad un nuovo e più efficace rapporto con la società, mostrando di sapere fondere al meglio tradizione ed innovazione.
Un costante impegno costruito sulla professionalità e sulla dedizione per la divisa, la disciplina e il senso del dovere, il tutto permeato dal forte senso di appartenenza alla Patria. Anche per questo, non possiamo che essere riconoscenti nei loro confronti e unirci a loro in questa occasione di festa, che deve essere anche una occasione di rinnovata unità attorno ai valori su cui si fonda il nostro Paese.

Ma l’Italia, nella cui Costituzione è sancito fermamente il ripudio della guerra, avverte pienamente anche la gravità delle sfide alla pace ed alla sicurezza internazionale.
Purtroppo sono ancora tante le guerre combattute nel mondo e l’Italia non è mai venuta meno al proprio dovere nell’ambito della comunità internazionale.

In ogni teatro internazionale, la presenza delle Forze Armate italiane é fonte di speranza per le popolazioni locali nonché viva testimonianza e significativo contributo, non solo dei militari ma dell’intero nostro Paese alla pace, alla libertà, alla convivenza, al dialogo, allo sviluppo della democrazia ed alla collaborazione fra i popoli. I nostri militari, per l’alta professionalità, per la profonda umanità e per lo spiccato senso del dovere di cui forniscono costantemente prova, guadagnano alla nostra Patria consensi e simpatie che costituiscono motivo di orgoglio per tutti gli italiani

Vorrei concludere, ricordando il ruolo che l’educazione, e con essa la scuola, oggi riveste. Fondamentale, quindi, sarà l’opera di tutti noi nel far comprendere il significato della pace e delle convivenza civile ai nostri ragazzi: perché, da un lato, non si ripetano i funesti eventi bellici del passato e perché, dall’altro, in una società così profondamente diversa da quella di 95 anni fa, sia costantemente garantito il rispetto delle diverse opinioni. E a tutti noi è richiesto di operare perché ciò accada.

Questo, soprattutto questo, ci ha insegnato la nostra legge fondamentale, la Carta costituzionale nata dopo un’altra tragedia mondiale.

Nel congedarmi voglio, infine, rivolgere un augurio davvero fervido ed un vivo apprezzamento alle Forze Armate e un saluto, accompagnato anch’esso dalla gratitudine di tutti noi, lo rivolgo alle Forze dell’Ordine, che espletano quotidianamente difficili e delicati compiti con abnegazione, passione, preparazione.

VIVA LE FORZE ARMATE, VIVA L’EUROPA VIVA L’ITALIA.

Dott.ssa Enza CAPORALE

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