Via Palaverta: la storia infinita

Esempio di come tanti singoli tornaconto producano l’esatto opposto del bene comune

L’area di Palaverta, a Frattocchie, probabilmente assieme all’area di Costa Caselle a Marino centro, è tra quelle che sul territorio marinese pagano uno dei prezzi più alti alla malagestione urbanistica degli ultimi 10 anni di governo di Palozzi e Silvagni. Proprio per questa area diamo l’avvio ad una serie di approfondimenti e interviste tra la gente del quartiere.

Dopo aver fatto una passeggiata nell’area nota come Palaverta-Boscare si può subito asserire, senza timore di essere smentiti, che il cemento e l’assenza di servizi su questo lato della collina di Frattocchie sfiorano l’inverosimile. E per capire come siano andate le cose nel tempo partiamo dalla strada ‘madre’ di tutta la zona, la via Palaverta.

Questa via costituisce l’unica arteria stradale del quartiere che procede in senso rettilineo in tutto il suo corso, unendo la via Appia Nuova alla via Nettunense Nuova all’altezza del centro commerciale La Nave. Il resto delle vie del quartiere, grazie all‘oculato ‘sviluppo urbanistico’ messo in atto negli ultimi 10 anni, è costituito in grande maggioranza da viuzze a ‘zig-zag’ non più larghe di 3 metri su cui gli sfortunati residenti passano in fila, spesso imprecando, il loro tempo cercando di uscire da una sorta di labirinto cretese.
Ma torniamo alla via Palaverta: fino a dieci anni fa la via era percorribile, per tutta la sua lunghezza, in entrambi i sensi di marcia. La bassa densità abitativa, unita al traffico modesto, consentiva di muoversi senza significativi intoppi sull’intero percorso e anche sulle vie laterali. I residenti storici da noi interpellati ci hanno parlato di svariate vigne e aree verdi che rendevano la zona, anche se certamente non elegante, assolutamente vivibile fino ai primi anni del 2000. Con l’avvento della prima Giunta Palozzi nel 2006, invece di immaginare un allargamento della sede stradale per fornire parcheggi, da sempre carenti ed allora realizzabili in molti tratti della via, si pensò bene di sperimentare nel 2008 un senso unico a scendere dall’Appia verso la Nettunese. Gli abitanti si ribellarono a questa decisione e, nonostante la strada fosse regolamentata con la segnaletica per il senso unico, nei fatti è rimasta da allora sempre percorribile nei due sensi fino al’incrocio con via Einaudi.
Il massimo della lungimiranza per la mobilità, poi, si era realizzata intorno al 2009 quando, davanti all’abitazione di un noto esponente di centrodestra, allora Consigliere Comunale di maggioranza Zomegnan per la Lista pro decentramento capitanata dall’allora assessore Stefano Cecchi, si acconsentì alla posa in opera di una barriera metallica antiparcheggio, ben visibile nella foto. Questo ingombrante paletto, in una via strettissima percorsa a doppio senso e anche spesso a velocità sostenuta, ha costituito da allora fino a pochi giorni fa un vero e proprio pericolo lungo la via. Pericolo o no, questo poco contava, i desiderata degli ‘amici’ erano stati esauditi.
Nel frattempo, col passare degli anni, le case nella via e nella zona sono cresciute a ritmo impressionante grazie alla varianti urbanistiche del centrodestra, fino a questo ultimo periodo in cui, il doppio senso con la perenne presenza di gran numero di macchine parcheggiate lungo la carreggiata, ha reso la vita dei molti residenti impossibile. Con una decisione assunta di recente dall’Amministrazione di Marino commissariata, la via Palaverta è stata restituita alla fruizione piena per il doppio senso, eliminando i parcheggi lungo la carreggiata e abbattendo, ‘finalmente’ ci hanno dichiarato alcuni residenti, anche il dissuasore di traffico autorizzato, ad personam, dai precedenti amministratori di centrodestra.

Quindi tutto risolto? Affatto, purtroppo.

In un’area dove non esistono parcheggi, visto che si sono dati permessi a costruire per tutti i lotti frontalieri e in tutte le vie laterali, senza mai realizzare neanche un minimo servizio, la polemica infuria ancora oggi e la popolazione continua ad essere estremamente divisa nel giudizio sulla viabilità: “Ora posso passare, ma non posso fermarmi perché non c’è parcheggio”. Si lamentano i residenti, si lamentano i commercianti. Tutti si lamentano ma quasi nessuno dei residenti, specialmente quelli storici, sembra ricordarsi dei permessi a costruire ottenuti nei dieci anni precedenti e del voto di massa indirizzato in stragrande maggioranza a favore del centrodestra pro cementificazione. Si potrà uscire da questo vicolo cieco? Sembra davvero difficile visto che i cantieri continuano ad aprire e a lavorare al completamento di altri, ulteriori, appartamenti lungo la via.

Sarà servita la lezione per capire che la speculazione edilizia porta solo benefici limitati, ad alcuni, e momentanei? Si sarà capito che questi danni non sono più rimediabili?
Tra gli intervistati c’è chi dice sì, c’è chi dice no. Non resta che attendere le elezioni di giugno.

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