Nonostante tutte le informazioni uscite e il can-can mediatico di questi giorni su giornali, TV e web nello sviluppo delle indagini legate allo stadio della Roma a Tor di Valle, comunque sorprende il tenore e la povertà di quanto emerge dalle intercettezaioni presenti nell’Ordinaza del Tribunale di Roma che ha condotto all’arresto di Luca Parnasi e agli arresti domiciliari di Adriano Palozzi (FI), oltre che ai domiciliari di Michele Civita (PD) e Luca Lanzalone (Presidente ACEA di riferimento per il M5S di Roma).
In particolare, al di là del giudizio penale che spetta alla magistratura e che avrà i suoi tempi, colpisce e determina un giudizio politico netto l’asservimento completo – che emerge in occasione della campagna elettorale Regionale 2018 – dell’on. marinese Adriano Palozzi (già Sindaco di Marino per sette anni) agli affari privati di Parnasi e delle sue ditte di costruzione.
Ecco cosa dice Palozzi che parla con Parnasi, solo qualche mese fa per la sua ultima campagna elettorale per la Regione Lazio:
“Mi inizi a dare una mano perchè veramente io sto disperato” dice Palozzi, gli risponde Parnasi “Di quanto hai bisogno?”, risponde Palozzi “De quello che se può fa! … Sto messo veramente male … sono spariti tutti! … la campagna elettorale a me una mano serve … cioè io mi gioco il culo lì! … mi costerà 4-500 mila euro “.
E così da quanto ipotizza la Procura usciranno fuori 25.000 euro di contributo del Parnasi al Palozzi, mascherati da lavoro fittizio per una società riconducibile all’onorevole marinese.
Ancora peggiore è la situazione per Palozzi sul ruolo politico da svolgere in Regione Lazio in caso di vittoria del centrodestra nel 2018 : “io mi ricandido” dice Palozzi “vado a fare l’assessore in Regione!”, Parnasi risponde “Ma tu cosa vuoi fare?” e Palozzi “Quello che ci è utile Lù (Luca) …Valuta tu se ci è utile Urbanistica … Lavori pubblici” e Parnasi risponde “Urbanistica è sicuramente cosa che torna utile! … Sanità anche” e Palozzi “Sanità! Tutto quello che c’è utile“.
Tanto avvilente da far dichiarare nell’Ordinanza del Tribunale “la completa messa a disposizione del Palozzi nei confronti dell’imprenditore (Parnasi)”: un completo asservimento della funzione pubblica ad un interese privato.
C’è ben poco da aggiungere.
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Certo che alzare la mano contro una speculazione come il Divino Amore , e sentirsi dire che basta ampliare il parco……boh? comunque non ammetto dopo tutte le azioni intraprese, dubbi su un sindaco e su un gruppo consiliare che ci ha messo la faccia !!
Ripeto ho alzato la manina in un cc contro una speculazione edilizia di 1,300,000m3 di cemento , come promesso in campagna elettorale, il resto è fuffa!!!
no fuorviante, è che il Sindaco di Marino a distanza di due giorni non abbia ancora detto nulla. Che il gruppo consigliare di Marino non abbia minacciato querele o proferito frase.
L’intercettazione andrebbe trascritta e tutta. Per obiettività. Comunque qualcuno mi deve spiegare perché un gruppo di 10 consiglieri regionali, non porta in aula la proposta di legge regionale del Parco dell’Appia Antica? Che dovrei pensare? Questa roba qui comunque la si veda è una pagina davvero triste di tutta la politica e di tutto l’arco Costituzionale, nessuno escluso. Nomine calate e di banditi, incapacità amministrativa, rapporti con faccendieri. E noi a Marino di questo sistema, di queste modalità ne sappiamo qualcosa? Si può porre questa domanda o è lesa maestà?
Come al solito, non finisci mai di collezionare brutte figure.
http://noicambiamo.it/news/2018/06/15/risponde-colizza-speculazioni-e-corruzione-non-ci-toccano-impediremo-la-distruzione-del-divino-amore/
C’è e come, qualcosa da aggiungere. Parnasi afferma che vuole “..pesantemente ritornare..” sull’affare Divino Amore e Palozzi risponde che Colizza, “uomo di centrodestra che conosco bene e sento spesso”, non è un problema. Il problema sarebbero 4 o 5 consiglieri “incontrollabili”; la redazione ne sa qualcosa? L’ho votato sperando in una blindatura definitiva della speculazione edilizia ma grossi dubbi vengono ora alimentati
Vito, la frase completa di Palozzi è: “Guarda, ma il Sindaco, secondo me, non c’ha nessun problema manco così, io lo conosco bene, caro, ogni tanto ci vediamo, lui è un uomo di centro-destra, sportivo pure nei ragionamenti, quindi non ha grandi problemi su quello”.
Quindi, sembra un’opinione di Palozzi che, SECONDO LUI, Colizza ci sta a fare il Divino Amore, anche così com’è.
La frase così come l’hai riportata tu mi pare invece fuorviante: fa sembrare che Palozzi, dopo aver sentito Colizza, gli ha detto che per lui non c’è problema.
Io non posso mettere la mano sul fuoco su Colizza, che conosco solo fino a un certo punto, ma guardo ai fatti: in altri punti delle intercettazioni c’è scritto che Parnasi/Lanzalone pensano che la delibera in auto-tutela, DI FATTO, blocca il Divino Amore.
La delibera l’ha fatta l’amministrazione Colizza, che sta anche ribattendo ai ricorsi dei costruttori al TAR.
Senza poi ritirare fuori altre polemiche, come il fatto che la Di Giulio invece voleva rinegoziare le cubature con i costruttori, con una credibilità pari a zero, considerato chi aveva in coalizione (Bartoloni) e che era il PD ad appoggiarla, lo stesso PD che nominò Civita assessore all’Urbanistica per la Regione Lazio.
E poi, anche volendo dare credito alle parole di Palozzi, ci sono sempre quei 4/5 consiglieri incontrollabili, che tu conosci bene, e che sono una garanzia (o un problema, agli occhi di Palozzi).
Beh, Vito, io al momento in consiglio, lato maggioranza ho visto dei Leoni su tutte le delibere legate al Divino Amore, uniti e totalmente ‘oltranzisti’ per usare il gergo di Palozzi … Poi di alcuni di loro conosco perfino il DNA, povero Palozzi, sono oltranzisti al quadrato contro le sue speculazioni … Tranquillo il tempo è sempre galantuomo, come ultimamente dice spesso il Cons. Alessandro Blasetti :), altro oltranzista ‘doc’
Vorrei fare solo un piccolo appunto, i consiglieri incontrollabili non sono 5/6, ma siamo tutti indistintamente, scacciate ogni ombra di dubbio, noi tutti insieme lotteremo fino alla fine affinchè questo scempio verrà sgretolato come un castello di sabia.