Il CRIAAC, Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, ha reso nota la sua posizione sulle recenti contraddittorie notizie che sono state pubblicate anche dai media nazionali riprendendo delle dichiarazioni dell’ENAC a riguardo della futura possibile chiusura dell’Aeroporto di Ciampino.
“Forse la verità è che si vuole impedire l’applicazione del Decreto n. 345 del 18/12/2018 firmato dal Ministro dell’Ambiente che prevede, già da subito, a Ciampino la riduzione drastica dei voli giornalieri, la sostituzione del 50% degli aerei con modelli più moderni e silenziosi, nuove rotte di decollo e atterraggio che salvaguardino case, scuole e luoghi sensibili, il blocco del volo notturno dalle 23 alle 6 e altre misure che riportino l’aeroporto nei limiti di legge” esordisce un post ufficiale del CRIAAC.
“Ma ad oggi, nonostante due sentenze del Consiglio di Stato completamente favorevoli, il Decreto è applicato solo in minima parte.
Il 4 settembre Enac comunica di aver predisposto un nuovo Piano Straordinario per gli aeroporti italiani. Questo piano prevede che “negli anni” chiuderanno Ciampino per fare un nuovo aeroporto a Frosinone.
Poi il Presidente ENAC, Di Palma, avrebbe dichiarato che “Non c’è ancora nulla di definitivo”.
Ma se in queste notizie non c’è nulla di definitivo perché intanto Enac (che ha tutti i poteri, pure troppi) non si impegna a far applicare completamente il Decreto?
Il 14 settembre escono nuove notizie di stampa che dicono che Ciampino (diventato aeroporto civile nel 2013) tornerà ad essere solo aeroporto militare.
Ma cosa significa? Visto che l’aeroporto, che sia civile o militare, resterà sempre a 150 metri dalle case, le rotte di decollo sorvoleranno sempre le stesse aree abitate e visto che gli aerei militari non hanno limitazioni ambientali (ne di giorno ne di notte), chi garantirà la salute e i diritti dei cittadini di Ciampino, Marino e Roma?”.
“Basta chiacchiere” conclude il post del CRIAAC ,“la diffusione di queste notizie non consolidate crea solo confusione e si potrebbe ipotizzare che servano solo a coprire di fumo la mancata applicazione del Decreto del Ministero dell’Ambiente.
È ora di finirla. Come già dicono le sentenze del Consiglio di Stato, il Decreto del Ministro dell’Ambiente deve essere applicato subito“.
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