Tra denuncia e ironia discutiamo di dissuasori di parcheggio a Marino

Pubblichiamo una nota pervenuta da un nostro lettore che, con lettera firmata, svolge riflessioni non banali sul tema dei dissuasori di traffico a Marino centro.

Marino 30 giugno 2015
Alla cortese attenzione della Redazione di Noi Cambiamo e per le riflessioni dei suoi Lettori.

Nel centro storico di Marino abbiamo una quantità infinita di dissuasori urbani. Con la scusa della distribuzione di elementi di arredo urbano, in realtà, si rilasciano una serie di obblighi alla cittadinanza. O meglio: ai pedoni quella di percorrere tragitti prestabiliti e agli automobilisti l’impossibilità del parcheggio selvaggio. Il che la dice assai lunga sui livelli di ‘convivenza civica’ del marinese medio. E già questo, di per se, è un buon argomento per approfondimenti sociologici, psicologici, antropologici e, se continuiamo a “dissuadere” così forsennatamente, il problema andrà spostato necessariamente in sede psichiatrica.

Per ora ci soffermiamo sulla MO-STRU-O-SA sensibilità di consulenti, dirigenti e politici locali, dimostrata … anche … nella scelta dei dissuasori. Lo faremo con delle banalissime foto scattate il 30 giugno 2015.

Dunque … cominciamo dagli ultimi installati … recentemente sono terminati i lavori di maquillage di Palazzo Colonna, sede comunale. Così che, in prossimità della Proloco, sono apparsi dissuasori di ferro neri cuboidali [foto 1].

Percorsi neanche dieci metri ci sono dissuasori in aste di ferro elettrosaldate [foto 2].

Voltato l’angolo troviamo dissuasori con palla grigia di peperino [foto 3].

Immediatamente dopo e (badate bene) in ‘pochissimissimi’ metri quadrati, con le ‘palle grigie’ convivono ben cinque (5) diversi tipi di dissuasori [foto 4].

All’interno di Palazzo Colonna, invece, abbiamo dissuasori con vasi floreali [foto 5].

Discostando l’osservazione dalla Sede comunale la dissuasione urbana annovera altra tipologia.

Non che mancasse quella convenzionale [foto 6].

Poi abbiamo dissuasori in ghisa cilindrica [foto 7] e qui, va detto, torna il tema della palla finale.

Poco più in la, dissuasori rettangolari [foto 8] e ‘vasoidali’ in calcestruzzo [foto 9].

Ebbene, nella più banale delle passeggiate attorno Palazzo Colonna l’osservatore può contare una dozzina di dissuasori (chissà cosa accade fuori dal centro storico?). A questo punto le domande sono:

  1. Perché a Marino abbiamo tutti questi dissuasori?
  2. Qual è il criterio urbanistico che li vuole uno diverso d’altro?
  3. Avremo mai i dissuasori di cristallo piramidali o in abete laccato?
  4. Chi sono i politici così geniali che compiono queste scelte? e i dirigenti e i consulenti che li assistono?
  5. Che giro d’affari c’è attorno ai dissuasori? Quanto ci costano tutti ‘sti dissuasori?
  6. Quante gare d’appalto son state fatte? (son state fatte?)
  7. Quanti rifornitori di dissuasori contattiamo? (ve ne sono in Lapponia?)
  8. La prossima edizione della Sagra sarà dei dissuasori?

Lettera Firmata

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