Una nuova mozione sul Divino Amore si affaccia su un luglio rovente per il centrodestra con il sindaco Silvagni ancora agli arresti domiciliari

Una possibilità nuova per riflettere bene sul cemento voluto da Palozzi e Silvagni al Divino Amore-Mugilla

Nonostante il cons. Adriano Palozzi si sia accalorato – all’indomani della recente audizione in Regione Lazio sulla questione dello sviluppo urbanistico dell’area Divino Amore-Mugilla – nel dichiarare che si poteva porre una ‘pietra tombale’ sull’opposizione alla cementificazione, dalla recentissima mozione depositata da Adolfo Tammaro per il prossimo consiglio comunale, sembrerebbe che proprio l’audizione in Regione abbia aperto importanti percorsi per far riflettere ancora una volta il centro destra e per fermare la speculazione di oltre 1.325.000 mc di cemento voluta da Palozzi.

Ma vediamo i fatti con alcuni stralci della recente Mozione di Tammaro. “Lo scrivente Consigliere Comunale Adolfo Tammaro” recita la mozione “in via preliminare ringrazia i Consiglieri Carlo Colizza ed Eleonora Di Giulio per il supporto ricevuto in sede di preparazione del testo di questa mozione ”. Quindi, prima considerazione, la mozione sembra essere ancora una volta nata in quella parte di opposizione molto attiva nell’ultimo anno che ha visto Movimento per il Cambiamento, Movimento 5 Stelle e Unione di Centrosinistra (escluso il PD) collaborare strettamente insieme.
Ma continuiamo sulla mozione. Dopo una serie di nuove irregolarità riscontrate da Tammaro negli ultimi atti e segnalate a tutti i Consiglieri Comunali, si punta decisamente sui contenuti della recente Audizione in Regione Lazio.
In data 16 Giugno 2015” scrive Tammaro nella mozione “si è svolta alla Regione Lazio una sessione di Commissione Ambiente ed Urbanistica specificatamente dedicata alla verifica della possibilità o meno di poter procedere con la REVOCA unilaterale da parte della Regione Lazio del Protocollo d’intesa e dei programmi integrati riguardanti l’area del Divino Amore nel Comune di Marino. Tale REVOCA era stata richiesta dalla mozione regionale n. 186 del 17 aprile 2014 a firma Silvana Denicolò e altri del M5S.
La relazione dell’avvocato Nicola Sabato ha messo in evidenza che tale REVOCA – nel caso sia effettuata senza l’accordo con il Comune di Marino – espone a rischi di richieste risarcitorie. Al tempo stesso il parere dell’Avv.to Sabato mette in evidenza l’opportunità di agire congiuntamente – Regione Lazio e Comune di Marino in questo caso – per esercitare il diritto di autotutela
”. E ancora “Nella stessa data l’Assessore Regionale all’Urbanistica Michele Civita individuava l’allargamento dei confini del Parco dell’Appia Antica come strumento per poter fermare la cementificazione dell’area del Divino Amore pianificata dal Comune di Marino. Al tempo stesso viene anticipato dall’Assessore la volontà di formare una Commissione di Controllo sulla correttezza del rispetto dei diversi atti amministrativi conseguenti al Protocollo d’Intesa. Inoltre – rimarcando l’affermazione che in caso di REVOCA unilaterale da parte della Regione Lazio ci sarebbero dei rischi risarcitori – l’Assesore regionale apre alla possibilità di rivedere il protocollo d’intesa in collaborazione con il Comune di Marino”.

 

Altro che pietra tombale!

Al termine del suo ragionamento Tammaro conclude la sua mozione chiedendo al Consiglio Comunale di Marino che:

  1. sospenda immediatamente tutte le attività amministrative in corso rispetto alla realizzazione dei progetti così come ipotizzati nelle delibere del 3 agosto 2011(NdR parliamo di 12.500 abitanti e 1.325.000 mc di cemento)?
  2. deleghi la Commissione Urbanistica comunale a prendere immediati contatti con l’Assessore regionale Civita per identificare – insieme alla struttura Regionale – le attività da svolgere di comune accordo per la revisione totale del progetto anche in previsione della nuova volontà espressa di procedere con l’allargamento del perimetro del parco dell’Appia Antica?
  3. verifichi l’esistenza di una comune volontà con la Regione al fine di procedere di concerto all’annullamento in autotutela degli atti “complessi” relativi al cemento su Divino Amore e Mugilla
  4. chieda alla Regione Lazio la istituzione immediata della Commissione di Controllo sugli atti amministrativi anticipata anche dall’Assessore Civita in sede di Commissione Ambiente il 16 Giugno 2015.

Non resta che aspettare il prossimo consiglio comunale di luglio per vedere se ci sarà un ravvedimento da parte del centro destra che pur avendo ancora il sindaco Silvagni agli arresti domiciliari (dal 9 aprile 2015) si ostina a voler governare Marino facendo finta di nulla.

Questa mozione è una nuova possibilità data anche ai Consiglieri Comunali della coalizione Palozzi/Silvagni di fare marcia indietro su questo progetto del Divino Amore/Mugilla devastante per la qualità della vita dei Cittadini.

Comunicato a cura del Movimento per il Cambiamento

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