Anche l’Anti Corruzione si concentra sugli atti sospetti del Comune di Marino

Sotto la lente i cimiteri a Mazzamagna e a Marino centro

Il vaso di Pandora della mala amministrazione di Marino è stato appena aperto: prima, con boria e presunzione, il centrodestra marinese rideva di chi gli faceva osservare le inadempienze e le illegalità. Oggi non si sentono più risate, ma solo lamenti, dal signor Palozzi in giù.

 

Il 15 settembre scorso, con una nota inviata via PEC, l’ANAC – Autorità Nazionale Anti Corruzione – chiede ragione al Comune di Marino degli atti relativi alla realizzazione di un nuovo cimitero a Frattocchie, località Mazzamagna, e dell’ampliamento del cimitero di Marino centro. E’ una nuova tegola che si abbatte sulla già da tempo traballante struttura tecnica per l’urbanistica e le opere pubbliche del comune, struttura che da molti anni avalla con una certa disinvoltura una serie di volontà politiche dell’amministrazione di centrodestra, prima di Palozzi e poi dell’ora arrestato sindaco Silvagni. I primi atti relativi al nuovo cimitero di Mazzamagna risalgono al 2009, ma le denunce che hanno portato alle indagini ANAC sono relative ad eventi del 2013, prima, e successivamente al 2014 e 2015. Con interrogazioni e mozioni il consigliere Tammaro nel giugno 2013 aveva dato il via ad incalzare la giunta Palozzi sul tema cimiteri e, poco dopo, con una prima conferenza stampa, poi con una serie di comunicati stampa fino ad una interrogazione parlamentare dell’On. Zaratti (SEL), anche Mirco Laurenti (SEL Marino) e Maurizio Aversa (PdCI Marino) avevano portato definitivamente alla ribalta le molte zone oscure dell’operazione avviata da Palozzi.
Da qui si è arrivati alla prima formale denuncia all’Autorità Vigilanza Contratti Pubblici dell’inizio 2014 proprio da parte di Laurenti ed Aversa.
Successivamente, ancora Tammaro, Laurenti e la nuova consigliera Eleonora di Giulio nel 2014 e nel 2015, avevano inviato alla neo formata ANAC – che ricordiamo ha assorbito in sé l’Autorità Vigilanza Contratti Pubblici AVCP – nuove denunce e quesiti sugli atti che nel frattempo l’amministrazione a guida Silvagni aveva continuato a portare avanti sui cimiteri di Marino. Va ricordato che il business dei cimiteri nella città castellana non è affare da poco: in questa gara su Mazzamagna si stanno gestendo diverse decine di milioni di euro di finanza di progetto, con tutto quello che, purtroppo, potrebbe comportare per clientele e corruzione nell’ambito della mala gestione che la Magistratura sta facendo emergere a Marino.

Tornando ai fatti recenti, il dirigente Anti Corruzione firmatario della nota del 15 settembre 2015 per tutti i vertici dell’amministrazione marinese, richiama l’attenzione sul fatto che il comune di Marino non risponde ai quesiti già posti dall’Autorità dall’11 marzo 2014, quindi da oltre 18 mesi. Una latitanza davvero significativa.
Ora si dà, con questa lettera ANAC, una sorta di ultimo avviso, con 20 giorni per adempiere alle richieste dell’Autorità. Trascorso questo periodo dovrebbero scattare le sanzioni per i responsabili delle procedure e dei provvedimenti, con la possibilità che l’ANAC avochi a sé la pratica nella sua completezza, commissariando di fatto per questo aspetto dei cimiteri il comune di Marino.

Ma i cimiteri non sono l’unico nervo scoperto sul fronte ANAC.
Tanto per fare alcuni esempi, potrebbe succedere lo stesso per i lavori di asfaltatura delle strade durante le campagne elettorali o per i contratti per i cani randagi assegnati, a senso unico da molteplici anni, alla società di famiglia di uno dei consiglieri comunali di spicco del centrodestra.

Il vaso di Pandora della mala amministrazione di Marino è stato appena aperto: prima, con boria e presunzione, il centrodestra marinese rideva di chi gli faceva osservare le inadempienze e le illegalità. Oggi non si sentono più risate, ma solo lamenti, dal signor Palozzi in giù.

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