‘Una storia in Comune’ per Marino: l’ascesa del regime?

— https://www.comune.marino.rm.it/evento/presentazione-del-libro-una-storia-comune

Come recita il post pubblicato nella pagina Facebook del Comune di Marino il giorno 22 dicembre “si è svolta presso il Museo Civico “Umberto Mastroianni” la presentazione del secondo volume del libro “Una Storia in Comune: Marino, l’ascesa del Regime dal 1927 al 1935“, nel corso della quale “i presenti hanno ascoltato le parole del Sindaco Stefano Cecchi, dell’Assessore alla Cultura Pamela Muccini“, oltre agli interventi di Vittorio Rufo – coautore del libro -, dello storico Ugo Onorati – già Sindaco di Marino -, del Prof. Aldo Onorati – cittadino onorario, scrittore e dantista -, moderati dal demoetnoantropologo Roberto Libera.

Avremo modo di conoscere in dettaglio i contenuti di questo libro, per il momento ci hanno colpito  particolarmente le parole espresse e anche diffuse alla stampa dell’Assessora alla Cultura Pamela Muccini e su queste quindi ci concentriamo. L’Assessora Muccini  ha dichiarato che “Conoscere la nostra storia significa approfondire i cambiamenti che Marino ha subito nel corso di decenni, in particolare, in questo volume, si fa riferimento ad un periodo di importanti cambiamenti. Mi fa piacere vedere la partecipazione di tante persone, legate al nostro territorio e curiose di sfogliare le pagine di questo libro, che affronta in maniera molto precisa eventi e fenomeni di quegli anni, come i festeggiamenti per l’XI^ edizione della Sagra dell’Uva. Provate a chiudere gli occhi ad immaginarvi in questi anni provando a coglierne anche gli odori e i profumi di un tempo, questa è la Marino che ritrovate ancora oggi tra i nostri vicoli”.

Non siamo storici del livello di coloro che sono intervenuti alla presentazione, eppure ci sembra di ricordare che quel “periodo di importanti cambiamenti” a cui fa riferimento l’Assessore alla Cultura Pamela Muccini nonché lo stesso titolo del volume coincidano, più o meno, con quello che portò il regime fascista al suo apice tra gli anni ’20 e ’30 dello scorso secolo, prima dell’emanazione delle leggi razziali e della rovinosa caduta dovuta alla scellerata alleanza con il Reich.

Davanti a questa ascesa furono in molti, ahinoi, a “chiudere gli occhi e forse anche a tapparsi il naso di fronte agli “odori e i profumi, e ci fa strano pensare che quella Marino è la stessa che ritroviamo “ancora oggi tra i nostri vicoli.

Saremmo curiosi di poter avere una copia di questo libro – che, per la cronaca, è stato commissionato dal Comune per la stampa limitata di 500 copie al costo 18.300€ (circa 37€ di costo a copia, come da Determina n.975 del 28/09/2023) – per poterne apprezzare i contenuti, sicuramente validissimi visto il livello dei curatori.

Tuttavia, nell’attesa non possiamo che basarci sulle parole con cui l’Assessore alla Cultura Pamela Muccini decanta un periodo che, passi per la nostra città (lo sapremo leggendo il libro), per il nostro Paese è stato solo foriero di disgrazie seminando solo odio, guerra e distruzione.

Parole forti quelle dell’Assessore alla Cultura Pamela Muccini di fronte alle quali non possiamo “chiudere gli occhi” e neanche turarci il naso, avvertendo la fastidiosa ed insinuante sensazione di una nostalgia strisciante, mai sopita e ora rivolta ad una certa fascia, secondo cui questa è la Marino che ritrovate ancora oggi tra i nostri vicoli, ovvero la Marino governata dal centrodestra.

C’è qualcun altro che avverte la stessa sensazione?

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2 Comments

  1. … … … sò cercatu ssu libBru ma nu sò mica trotu!!! … mannagggia … ndovèllu?? … ndostà?? vorio leggelu pe stuimme mbò “visto il livello dei curatori” ((a mi me pare sembre aa stessa cricca targata diocesi vescovile de arbano)ma io nfaccio testu) … ssu libBbru ndo se pieria?? ndo se combra?? … … ((mistero della fede))

  2. Un signore di nome Franco, mio ex vicino di casa dei “nostri vicoli” sopracitati, mi raccontò che suo padre fu picchiato da un gruppo di fascisti e costretto a bere il famoso olio di ricino…ah, i sapori di una volta, come dimenticarli, impossibile, su questo siamo d’accordo.

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